venerdì 29 novembre 2024


23/02/2013 14:10:16 - Manduria - Attualità

Il Ministero dell’Ambiente facilita l’iter dell’Eni

 
Torna a farsi incombente la minaccia della trivellazione dei fondali del golfo di Taranto finalizzata alla ricerca di idrocarburi. La notizia che il ministero dell’Ambiente ha concesso all’Eni l’esclusione della Valutazione d’impatto ambientale per l’avvio dei lavori previsti in un’area estesa 449,4 chilometri quadrati, compresa nel tratto di mare che va da Leporano sino a Torre Colimena, mette in agitazione le associazioni ambientaliste e le Amministrazioni che si erano già espresse negativamente su questo progetto.
«Non riesco a comprendere come un Governo che è stato da tempo delegittimato dalle forze politiche che lo hanno sostenuto, possa assumere una decisione di così ampia valenza, che stride aspramente con le posizioni che, sull’argomento, avevano espresso i Comuni interessati» afferma Alberto Chimienti, sindaco di Maruggio. «E’ una sorta di colpo di coda, che non ha motivo d’essere, considerato che presto l’Italia avrà un altro Governo, questa volta legittimato dal voto dall’elettorato. E’ una scelta antidemocratica, che allontana ancora di più la gente della politica. Gente che non comprende come possano continuare queste imposizioni che arrivano dall’alto: dopo lo scarico a mare del depuratore, ecco un altro intervento che rappresenta seriamente una minaccia per l’equilibrio degli ecosistemi, marino e terrestre. Il Consiglio Comunale di Maruggio, come d’altronde altri consessi elettivi della zona, si è espresso all’unanimità contro le trivellazioni del mar Jonio».
Sfiduciato anche il sindaco di Avetrana, Mario De Marco.
«Siamo contrari alle trivellazioni del nostro mare e il nostro dissenso era stato già manifestazione con una delibera approvata dall’Unione dei Comuni del Mare e del Sole» afferma il primo cittadino avetranese. «Francamente non comprendo le ragioni di questa scelta, che spero il ministro Clini spieghi alla gente. Avessero almeno previsto una forma di ristoro per i danni ambientali che provocheranno. Voglio anche aggiungere che queste dispute, in un momento economicamente drammatico, non mi appassionano. Dal Governo, qualunque esso fosse, mi sarei aspettato provvedimenti tesi ad aiutare tutta quella gente, che vive in uno stato di sempre più grave povertà. Ormai a me i cittadini chiedono, solo e soltanto, aiuti per poter sfamare i figli, per poter pagare le bollette o per poter acquistare le medicine…».
Il litorale dell’estremo versante jonico-tarantino è caratterizzato dalla presenza di riserve naturali, contenente aree di straordinaria importanza naturalistica, con ambienti dunali ricoperti da densa vegetazione di macchia mediterranea. Aree che mal si concilierebbero con l’attività di estrazione petrolifera in mare, che potenzialmente seguirà in caso di esito positivo della prima fase di prospezione, proprio per la naturale vocazione agricola, di pesca e di turismo rurale dei territori costieri autoctoni.










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