venerdì 29 novembre 2024


05/03/2013 08:30:04 - Manduria - Attualità

Ma i Comuni devono assumersi tutti gli oneri, ad eccezione degli stipendi dei giudici di pace. Il Comune di Manduria lo farà?

 
Ci sono poco meno di sessanta giorni di tempo per salvare l’ufficio del giudice di pace del Tribunale di Manduria. Entro il 29 aprile prossimo, infatti, il Comune dovrebbe formulare la richiesta al Ministero della Giustizia di conservazione dell’ufficio, facendosi però carico integralmente dei costi che il funzionamento che tale servizio comporterà.
Dopo la pubblicazione da parte del Ministero della mappa degli uffici del giudice di pace che si vorrebbero tagliare (complessivamente 674 in tutta Italia, Manduria compresa), c’è dunque tempo sino a fine aprile per scongiurare la soppressione di un altro servizio della città messapica, già penalizzata, nei mesi scorsi, per la chiusura della sede decentrata della Camera di Commercio e per il depotenziamento dell’ospedale “Marianna Giannuzzi”, con alcuni reparti “trasferiti” a Grottaglie.
Una possibilità di salvare l’ufficio del giudice di pace, evitando così per l’utenza della zona di doversi recare obbligatoriamente a Taranto, esiste. Ma è una possibilità che comporta un prezzo “salato” per i Comuni interessati (nella provincia di Taranto anche Ginosa, Grottaglie, Lizzano, Martina Franca e San Giorgio Jonico). I Comuni dovranno infatti dichiarare la disponibilità a farsi carico di tutti i costi di funzionamento. A carico della Giustizia resterebbero solo gli stipendi dei giudici di pace e il costo della formazione. Tutto il resto (immobili, personale amministrativo) sarà a carico degli enti locali. I Comuni, pertanto, dovranno assumersi l’onore della sopravvivenza del servizio. Una scelta di non poco conto, che priverebbe i bilanci comunali, già asfittici, di ulteriori risorse. Il Comune di Manduria non dovrebbe reperire altri immobili, essendo già disponibile la struttura che ospita il Tribunale decentrato, ma dovrebbe in buona sostanza impiegare dipendenti comunali come personale amministrativo dell’ufficio del giudice di pace. Personale che andrebbe scelto tenendo conto di specifici requisiti: qualità morali e condotta irreprensibile. Personale che poi sarebbe formato, appunto, dal Ministero della Giustizia. Spostamento che genererebbe però dei “buchi” in un organico comunale già deficitario.
Tempo fa, quando il Ministero della Giustizia manifestò l’orientamento a sopprimere le sedi periferiche e a spostare ben 1.904 giudici di pace nelle nuove sedi centrali accorpanti, si profilò questa possibilità. Si ipotizzò anche una gestione allargata anche ai centri limitrofi, che usufruirebbero del servizio. Ma ora occorre formalizzare la richiesta. Tutte le altre presentate prima del primo marzo, non sono valide.










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