«Perché la Regione non si pronuncia sulla gara d’appalto? Per vincere questa battaglia, serve una risposta compatta delle popolazioni»
«Non riconosciamo più nell’assessore regionale Amati un interlocutore leale sul problema dello scarico a mare delle acque del depuratore. Non è possibile avere dei confronti sui vari tavoli e, nello stesso tempo, agire per appaltare l’opera».
A Manduria cresce l’attesa per l’annunciata presenza, in Fiera, dell’assessore regionale Fabiano Amati e del consigliere Donato Pentassuglia, presidente della Commissione Ambiente della Regione. Ci si confronterà nuovamente sulla possibilità di utilizzare in agricoltura le acque affinate del depuratore, ma la speranza di ottenere rassicurazioni in tal senso dalla Regione Puglia sono al lumicino. Ciò per due ordini di motivi: il primo è legato alla posizione ferma che Amati ha assunto sin dall’inizio (non intravede alcuna alternativa percorribile, al di fuori della deroga a scaricare in falda il surplus delle acque affinate e non assorbite dall’uso irriguo), mentre il secondo motivo di perplessità è dettato da fatto che la gara d’appalto è stata avviata da tempo e le aziende hanno presentato da diversi mesi le offerte su un’opera che prevede la condotta sottomarina e lo scarico in mare.
«Non ci aspettiamo grosse novità dal dibattito che si terrà sabato in Fiera» è anche l’opinione di Francesco Di Lauro, avvocato, presidente dell’associazione “Azzurro Ionio”. «Ma, peraltro, è difficile anche riconoscere la lealtà a chi accetta, da un canto, di confrontarsi con le associazioni e, dall’altro, prosegue con l’iter dell’aggiudicazione dell’opera. Nella vita, al di là delle parole, contano i fatti e, allo stato attuale, l’unica certezza esistente è la fase avanzata della gara d’appalto. Ma c’è un altro motivo che ci rende perplessi: nonostante le aziende interessate all’appalto abbiano presentato le offerte alla fine della scorsa estate, ancora non è stato comunicato il nome della ditta vincitrice. Perché questa scelta? Io un’ipotesi ce l’avrei. Probabilmente tengono congelata la notizia perché le elezioni Regionali si avvicinano e in tanti hanno paura di perdere i consensi. Nonostante ciò, noi non siamo affatto rassegnati a subire la decisione dello scarico a mare delle acque depurate, con tutti i rischi connessi».
Di Lauro anticipa alcune mosse future.
«Ci muoveremo su due fronti. Il primo è quello legale» rende noto Di Lauro. «Ma non vogliamo limitare la questione al solo profilo legale. Per vincere la battaglia, c’è bisogno di una risposta compatta della gente, come insegna la vicenda del nucleare ad Avetrana. Certo, esiste qualche crepa fra le varie anime ambientaliste che sono in trincea contro lo scarico a mare del depuratore. L’associazione che rappresento, “Azzuro Jonio”, si farà carico di mediare fra le parti, per ritornare ad essere compatti in questa battaglia».
Per il convegno di sabato, Di Lauro lancia un appello.
«Io non potrò esserci per motivi professionali, che mi terranno lontano da Manduria. Invito però la gente (ed in particolare quella di Avetrana), a far sentire la propria voce…».