Michele Matino: «Adeguiamo il depuratore di Manduria e realizziamo un fito-depuratore a Sava»
Adeguare alle normative vigenti l’attuale depuratore di Manduria, che servirebbe solo la città messapica; costruire un impianto di fitodepurazione a servizio di Sava; gli scarichi delle marine di Manduria convogliarle in parte nel depuratore di Avetrana e in parte in quello di Maruggio.
Fra gli ambientalisti di Manduria e Avetrana vi è una proposta alternativa a quella formulata la settimana scorsa alla Quinta Commissione Regionale dal prof. Mario Del Prete. Proposta, questa, che prevede il riutilizzo a uso irriguo dell’acqua sanificata, lo stoccaggio in una grande cava di quella in eccesso e lo scarico nei pozzi sperdenti del cosiddetto “troppo pieno”.
Sono solo due gli elementi in comune delle due proposte: il dissenso verso l’ipotesi progettuale che prevede lo scarico a mare delle acque e la volontà di utilizzare questa risorsa a fini irrigui.
La proposta alternativa, che è sostenuta dagli ambientalisti di Avetrana e dai Verdi di Manduria, si batte anche per lo spostamento del depuratore dall’area attualmente individuata, ovvero a ridosso dalla zona turistica di Avetrana “Urmo” e della Riserva Naturale.
«Non avrebbe più senso costruire un impianto così grande a poche centinaia di metri dal litorale se si individuasse un recapito finale diverso dallo scarico a mare» afferma Michele Matino, presidente dei Verdi di Manduria, che ha partecipato, nei giorni scorsi, ad una riunione sul depuratore che si è svolta ad Avetrana su iniziativa del locale Comitato unitario (erano presenti anche i rappresentanti di alcuni partiti locali, il sindaco Mario De Marco, il presidente provinciale di Confcommercio Leonardo Giangrande). «Inizialmente era stata scelta quell’area in quanto il progetto prevede lo scarico a mare delle acque sanificate. Conseguentemente è stata scelta un’area non lontana dal mare. Ma, in caso di recapito finale diverso (che è poi l’obiettivo di tutte le comunità del versante orientale della provincia), allora l’impianto non ha più motivo di essere localizzato in una delle aree più belle della nostra costa».
Il rappresentante dei Verdi mette a fuoco la propria proposta, condivisa anche dagli ambientalisti di Avetrana.
«Noi riteniamo sia più razionale ed economico adeguare il depuratore in funzione a Manduria» sostiene Matino. «Impianto in cui dovrebbe confluire solo la rete fognaria di Manduria. Le acque sanificate dovrebbero essere riutilizzate per l’irrigazione dei campi e per il “troppo pieno” si potrebbe prevedere lo scarico in falda o nei pozzi sperdenti, anche per arginare il processo di contaminazione salina delle falde».
Con questa soluzione non è più prevista un impianto consortile con Sava.
«A Sava si potrebbe progettare un impianto di fito-depurazione di minori dimensioni rispetto a quello che dovrebbe servire Manduria» prosegue il presidente dei Verdi. «Il “troppo pieno”? A mio avviso questa emergenza potrebbe non presentarsi, così come sta avvenendo per l’impianto di fito-depurazione già attivo a Melendugno. Ma se una soluzione per le emergenze deve essere comunque prevista, si potrebbe optare per lo scarico nei pozzi sperdenti».
Neppure le marine di Manduria resterebbero scoperte.
«La zona da San Pietro verso Torre Colimena potrebbe essere collegata con il depuratore di Avetrana, che è sovradimensionato per questa cittadina; quella da San Pietro verso Campomarino invierebbe i reflui al depuratore di Maruggio. I sindaci di Avetrana e di Maruggio hanno già espresso la disponibilità verso questa soluzione».
Per il rappresentante dei Verdi questa soluzione è anche più economica.
«Crediamo che la Regione Puglia possa anche ottenere dei benefici economici da questa proposta, che illustreremo nel prossimo confronto che si terrà in Regione con la vice presidente Barbanente e con i componenti della Commissione che si occupa di Ambiente nella seconda metà di aprile».
Intanto l’11 aprile, alle 17, il Comitato unitario di Avetrana si riunirà nuovamente, alla presenza di esperti del settore, per approfondire e dettagliare questa proposta alternativa.