Scende in campo l’Associazione Forense Messapica
«Il Tribunale e il Giudice di Pace di Manduria non devono chiudere».
Per difendere gli uffici giudiziari della città, a rischio chiusura, scende in campo l’Associazione Forense Messapica.
«Dopo la chiusura di alcuni reparti dell’ospedale ‘M. Giannuzzi’ di Manduria, la scure si abbatte sul Tribunale e sull’Ufficio del Giudice di Pace di Manduria. In base ai Decreti Legislativi del Governo Monti, i due Uffici Giudiziari dovranno essere soppressi con relativo accorpamento presso gli Uffici di Taranto» si legge in una nota che reca la firma del segretario Dionisio Gigli e del presidente del sodalizio, Antonio Casto. «Quella che potrebbe apparire una questione limitata alla categoria dei legali e degli operatori giudiziari, è in realtà una problematica con risvolto sociale gravemente penalizzante per i cittadini. La soppressione delle Sezioni Distaccate dei Tribunali, ed anche degli Uffici del Giudice di Pace, comporta gravi ripercussioni in termini logistici (enorme difficoltà nel reperire parcheggi e spostamenti delle parti, dei testimoni, degli avvocati, dei consulenti, etc.) ed economici (costi da parte dello Stato per canoni locativi di nuovi immobili, etc.) per l’utente finale che dovrà, purtroppo, essere onerato di costi suppletivi per vedere riconosciuti i propri diritti».
Per salvare gli Uffici Giudiziari esiste una possibilità: entro il 29 aprile prossimo, infatti, il Comune dovrebbe formulare la richiesta al Ministero della Giustizia di conservazione dell’ufficio, facendosi però carico integralmente dei costi che il funzionamento che tale servizio comporterà. I Comuni dovranno infatti dichiarare la disponibilità a farsi carico di tutti i costi di funzionamento. A carico della Giustizia resterebbero solo gli stipendi dei giudici di pace e il costo della formazione. Tutto il resto (immobili, personale amministrativo) sarà a carico degli enti locali.
I Comuni, pertanto, dovranno assumersi l’onore della sopravvivenza del servizio. Una scelta di non poco conto, che priverebbe i bilanci comunali, già asfittici, di ulteriori risorse. Il Comune di Manduria non dovrebbe reperire altri immobili, essendo già disponibile la struttura che ospita il Tribunale decentrato, ma dovrebbe in buona sostanza impiegare dipendenti comunali come personale amministrativo dell’ufficio del giudice di pace.
Nel versante della provincia di Taranto si sta tentando di consorziare tutti i comuni, che dovrebbero così partecipare alle spese in proporzione al rispettivo numero di residenti.
«L’Associazione Forense Messapica, vista la brevità dei termini imposti dalla legge, che prevede una farraginosa procedura per richiedere da parte dei Comuni, anche consorziati tra loro, il mantenimento degli Uffici Giudiziari (ovviamente sopportandone i costi), ha già sensibilizzato i Comuni interessati, richiedendo di attivare in tempo utile le procedure per mantenere il Tribunale ed il Giudice di Pace di Manduria. Il primo passo è stato fatto».
Il riferimento è per una riunione promossa dal commissario straordinario Aldo Lombardo. L’obiettivo è quello di reperire le risorse necessarie attraverso un “sacrificio” compiuto da tutti i comuni interessati, chiaramente in percentuale ai residenti.
«Si sono riuniti i sindaci dei Comuni del circondario, alla presenza di rappresentanti dell’Associazione Forense Messapica, nel quale si sono poste le basi per l’attivazione della procedura per il mantenimento degli Uffici. Nei prossimi giorni le parti dovrebbero essere convocate presso il Palazzo di Giustizia di Taranto, alla presenza del presidente del Tribunale, dr. Antonio Morelli.
Il Tribunale ed il Giudice di Pace di Manduria, presidii di legalità del nostro territorio, non devono chiudere: l’Associazione Forense Messapica sarà in prima linea su questo fronte».