Riconoscimenti anche al tonno Torre Colimena
La Puglia e il Primitivo di Manduria conquistano Vinitaly 2013
Una rassegna in crescita e con un profilo più internazionale. La 47esima edizione del Salone internazionale del vino con un bilancio che, forse, va al di là delle migliori aspettative: i visitatori sono aumentati del 6% a 148mila presenze, dei quali 53mila esteri, in crescita del 10%.
L’alto grado di eccellenza raggiunto dal vino pugliese si è respirato tra gli stand e nei volti dei produttori, gratificati e soddisfatti dalla buona affluenza di visitatori, di buyer internazionali e di stampa specializzata.
Grande interesse verso il Primitivo di Manduria, un vino ormai protagonista del mercato nazionale ed internazionale.
Durante la quattro giorni della fiera scaligera è stata confermata la presenza degli eno-turisti. Inoltre si sono svolti incontri e seminari dedicati, come la presentazione della ricerca effettuata dai docenti della Bocconi di Milano sull’accoglienza nelle aziende vitivinicole pugliesi.
«In sintesi, questa edizione del Vinitaly ha contribuito, senza dubbio, a delineare un ritratto aggiornato e davvero soddisfacente del comparto vitivinicolo pugliese» sostiene Anna Gennari, portavoce della storica Cantina Consorzio Produttori Vini di Manduria. «In 4 giorni, dal nostro stand sono passati migliaia di visitatori. E’ stata un’edizione affollata, di stranieri e italiani. La nostra azienda ha partecipato a 16 edizioni di Vinitaly e quest’anno abbiamo notato uno spiccato interesse dei buyer esteri, con il 60% delle visite. Oggi esportiamo il 30% del fatturato e puntiamo al 40-50%. E’ sempre più vivo l’interesse degli stranieri per le piccole aziende come la nostra cooperativa perchè solo queste possono trasmettere l’autentico gusto del vino italiano, pugliese e del Primitivo in particolare».
Non solo vino tra i gioielli pugliesi in mostra al Vinitaly 2013. Il presidente del Consiglio Regionale Introna ha avviato il suo “giro”, insieme al neo assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, il tarantino Nardoni, visitando il salone dell’olio e delle paste alimentari, all’interno della rassegna veronese di enogastronomia.
«Ho avuto modo di apprezzare la capacità dei pugliesi di inventarsi nuove attività, trasformando prodotti innovativi» ha affermato Introna.
«La Puglia dell’oro giallo, con le sue opere d’arte olivicole, è stata senza dubbio una presenza eccellente a Verona, con prodotti di assoluto rispetto. Un esempio sono i numeri della tenuta di Grottaglie, “olio tarantino”» fa notare l’assessore Nardoni, «dove si opera su base totalmente biologica, a ciclo chiuso, riutilizzando tutti i prodotti di risulta: 14mila ulivi tradizionali, 53mila piante sperimentali due pozzi artesiani con 60 km di tubazioni, 5 km di recinzione metallica su muretti in pietra».
Ma ci sono state altre eccellenze pugliesi da degustare a Verona, e non solo: dal capocollo di Martina Franca alle birre dei giovani produttori, che stanno mettendo in rete i microbirrifici locali.
Non teme concorrenti, poi, il tonno di Torre Colimena, anche perché lo stabilimento di Avetrana è l’unico in tutta il territorio regionale.
Il pesce – solo tonnetti rossi, bianchi e palamite, pescati nello Ionio ed esemplari di importazione inferiori a 30 chili, perché contengono meno metalli pesanti – viene cotto in acqua aromatizzata secondo una ricetta tradizionale. Un prodotto naturale da primato: già premiato a Vinitaly nel 2011, è tra le eccellenze italiane del 2012, ed ha ottenuto riconoscimenti nazionali da Agrifood e Gambero Rosso.