Più forte di ogni salita, che la vita, a volte, riserva
Grazia Turco, salentina di Vernole, è una campionessa italiana di handbike: pedalando con le braccia sulla bicicletta a tre ruote, ha vinto il Giro d’Italia del 2011, è arrivata terza in quello del 2012 e ha anche vinto il titolo italiano. Un esempio, insomma, di come, con costanza e determinazione, si possa essere più forte di ogni handicap e si possa essere ugualmente protagonisti e, nello stesso tempo, esempio per tanti.
Alla vigilia dei nuovi impegni nella Penisola con le tappe del Giro d’Italia femminile di handbike, Grazia Turco ha incontrato gli studenti dell’istituto comprensivo “Don Bosco” di Manduria per parlare di handicap, barriere architettoniche e integrazione.
«Non è facile per nessuno accettare un handicap fisico» è stata la premessa di Grazia Turco. «Ma, nonostante tutto, sono sempre stata attratta dallo sport. Inizialmente avrei voluto diventare una ballerina, ma non ci sono riuscita. Poi, grazie anche all’associazione “Utopia” (frutto di un progetto che mira a coinvolgere i ragazzi nella pratica delle discipline sportive, in particolare il tennis tavolo, al di là dei risultati agonistici), ho iniziato a cimentarmi con il tennis tavolo, raggiungendo dei buoni livelli e ottimi piazzamenti anche a livello nazionale. Ho provato alcune specialità dell’atletica leggera (giavellotto e peso) e le bocce. Poi, per una casualità, ho iniziato a praticare l’handbike. Ricordo il debutto in una gara di Corigliano d’Otranto: 21 chilometri e un cavalcavia che a me sembrò inizialmente impossibile da “scalare”…».
Grazia Turco ha dimostrato come sia possibile vincere ogni pregiudizio. Con grande intelligenza e con una voglia di mettersi in gioco che non ha eguali, la campionessa di Vernole ha iniziato a mietere successi in tutta Italia.
«I sacrifici sono tanti: bisogna allenarsi e qui da noi non ci sono né strutture, né tecnici specializzati in questo sport (posso però contare su una valida equipe che mi guida e mi supporta). Inoltre le gare più importanti si svolgono da Sulmona in su. Grazie alla mia famiglia, sono riuscita a superare anche i momenti difficili, come quando, poche ore prima della Maratona di Roma, mi rubarono la mia nuova handbike. In quel momento avevo deciso di mollare…Poi arrivano le vittorie e si dimenticano i sacrifici».
Grazia coglie trofei nelle gare in cui partecipa, ma vince anche altre sfide, forse ancora più importanti. Oltre ad essere assistente nella comunicazione Lis per sordomuti, dedica il proprio tempo libero ai bambini ricoverati in ospedale: per loro indossa i panni del clown terapeuta.
Una vera forza della natura, insomma, che, grazie anche alla sua squisita dolcezza, ha conquistato gli studenti del “Don Bosco” e le docenti Grazia Buccolieri e Grazia Lecce.
Trasmettendo la convinzione che non si deve mai perdere la speranza e che vola alto solo chi osa farlo…