Mancano i cardiologi (a volte spostati in altri ospedali), è stato declassato il servizio di Nefrologia, scompare l’Endoscopia Digestiva
Prosegue l’opera di depotenziamento del “Giannuzzi” di Manduria: mancano i cardiologi (a volte spostati in altri ospedali), è stato declassato il servizio di Nefrologia, scompare l’Endoscopia Digestiva. Stranamente però l’attivismo di Regione Puglia e Asl scompare quando si tratta di tener fede agli impegni contenuti nei piani sanitari: sulla Rianimazione i rinvii si susseguono da circa 20 anni, così come non c’è traccia dell’ampliamento dell’Oncologia e della creazione della Neurologia.
Sulla vertenza-Giannuzzi interviene nuovamente il comitato “Pro Giannuzzi”, che già la settimana scorsa aveva chiesto un incontro all’assessore regionale Elena Gentile per una rivalutazione del ruolo dell’ospedale di Manduria.
«All’assessore Gentile vorremmo far notare che le dotazioni professionali e strutturali (UTIC, TIPO, TAC) possedute (o in via di completamento) dal “Giannuzzi”, lo mettono in grado, ad oggi, di operare in sicurezza e di sopperire anche alle difficoltà dell’ospedale di Grottaglie» è riportato in una nota del comitato. «Inoltre non si può continuare ad ignorare il previsto incorporamento dell’ospedale di Grottaglie nel futuro “S. Cataldo” di Taranto».
In attesa di una risposta positiva e sollecita dell’assessore Gentile, il comitato si sofferma sulla realtà quotidiana dell’ospedale, che continua a registrare “disagi, frustrazioni e ingiustizie”.
«Nei giorni scorsi diversi pazienti cardiopatici, in attesa di controlli presso l’ambulatorio di cardiologia sono stati rimandati indietro per assenza di medici. I cardiologi di Manduria, insieme ai colleghi di Taranto, erano stati mandati, anche con turni massacranti, a coprire l’emergenza in quelli di Grottaglie e Martina Franca. Perchè si continua a non sanare l’emergenza nei vari ospedali e si penalizza il personale di Manduria? Perchè la cardiologia di Martina Franca non gestisce l’emergenza coinvolgendo i cardiologi di Castellaneta, avendo lo stesso primario?
Continua poi il declassamento delle unità operative: la Nefrologia e il Laboratorio Analisi, da complesse, sono diventate strutture semplici e l’Endoscopia Digestiva scompare anche come unità semplice, sebbene dotata di autonomia funzionale e capacità interventistica.
Il previsto ampliamento dell’Oncologia, la nascita di Neurologia e il completamento della Rianimazione a tutt’oggi, invece, sembrano desideri scritti sulla sabbia».
Dura la conclusione del comitato “Pro Giannuzzi”.
«Il comitato ritiene che non sia più rimandabile un chiarimento definitivo sul futuro del “Giannuzzi” come ospedale per acuti e per questo ha avanzato la richiesta di incontro con l’Assessore, ma, nello stesso tempo, invita tutte le forze politiche e i candidati alle prossime elezioni Comunali a manifestare apertamente la preoccupazione dei cittadini e degli operatori sanitari e a lavorare per le opportune soluzioni.
I manduriani chiamati al voto ricorderanno chi è stato sordo e si è disimpegnato dall’affrontare la questione Ospedale negli ultimi due anni. Crediamo che non può esserci più un sindaco o un’Amministrazione che si possa permettere di sfuggire all’obbligo di fare del “Giannuzzi” il simbolo e la rappresentazione della qualità della vita cittadina e del senso di appartenenza collettiva».