Si vocifera che la struttura potrebbe essere riaffidata alle quattro associazioni culturali manduriane
A marzo, nel corso della Fiera Pessima, l’annuncio sembrava perentorio.
«Entro la fine del mese o, al massimo, nella prima parte di aprile, il parco archeologico della civiltà messapica sarà affidato all’associazione di imprese, con la quale il Comune si legherà attraverso una convenzione».
Il commissario straordinario Aldo Lombardo indicò questa previsione intervenendo in un convegno realizzato all’interno della rassegna fieristica manduriana. Chiarendo anche che la sottoscrizione del contratto era slittata di qualche mese in quanto l’associazione di imprese aveva chiesto e ottenuto che alcune strutture che ricadono all’interno del parco (in particolare la cripta di San Pietro Mandurino), fossero consegnate con gli impianti a norma.
Un annuncio che, in quel periodo, tranquillizzò chi temeva la prosecuzione anche nel periodo estivo di una gestione provvisoria, affidata alla buona volontà degli operatori del servizio civico, che, sinora, hanno garantito l’apertura e la chiusura della struttura.
Ma così, evidentemente, non è stato. E’ infatti trascorso l’intero mese di aprile ed è arrivato anche quello di maggio, ma il parco archeologico, uno dei beni storici che dovrebbe rappresentare il fulcro del turismo della città messapica, non è stato ancora affidato alla gestione dell’associazione di imprese prescelta dal Comune. Anzi, da quel che pare, nonostante i solleciti partiti dall’ente stesso, l’intesa raggiunta, ma non ancora formalizzata, potrebbe addirittura sfumare. Da alcune voci che circolano negli ambienti della cultura manduriana, pare che una delle tre imprese dell’ATI si sia, di fatto, tirata indietro.
Se così fosse, il Comune di Manduria avrebbe perso un altro anno in questo percorso di affidamento del parco archeologico, che ormai attende un gestore da quando, poco meno di tre anni fa, fu risolto il rapporto con l’impresa di Gregorio Tarentini. Mai, insomma, decisione fu nefasta. Che senso ha avuto mettere alla porta un’impresa che stava impegnandosi nell’opera di rilancio della struttura nell’ambito dei circuiti turistici del settore, se non vi era già pronta un’alternativa altrettanto valida?
Alla gestione del commissario Lombardo va dato atto dell’impegno a trovare una soluzione attraverso un bando. Soluzione che, col senno del poi, andava però formalizzata subito, al fine di vincolare le tre imprese che aveva dato vita (a questo punto pare solo a parole), un’associazione con la finalità di gestire il parco.
Davanti all’emergenza (il parco deve essere assolutamente attivo almeno entro la fine di maggio), si va profilando l’unica soluzione praticabile e già sperimentata positivamente: l’affidamento temporaneo alle stesse associazioni culturali manduriane che si sono cimentate nella gestione durante le ultime due stagioni estive.
Non c’è ancora alcun atto ufficiale in tal senso, né il Comune si è ancora espresso in questa direzione. Ma, da quel che ci risulta, il dott. Lombardo sarebbe orientato a ricorrere alla competenza degli operatori delle associazioni Vento Refolo, Ascrima, Pro Loco e Archeoclub per il presente, lasciando poi alla futura Amministrazione il compito di pubblicare un nuovo bando per individuare un gestore di questa struttura, che deve godere della fiducia della Soprintendenza.