venerdì 29 novembre 2024


14/05/2013 08:14:31 - Manduria - Attualità

E’ la bella esperienza vissuta da un gruppo di studenti della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo “Don Bosco” di Manduria

 
In mare, su un peschereccio di Porto Cesareo, per … tastare il polso della salute di una delle risorse più importanti della nostra terra.
E’ la bella esperienza vissuta da un gruppo di studenti della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo “Don Bosco” di Manduria, che, guidati dalle loro docenti Grazia Buccolieri e Grazia Lecce, si sono cimentati in una battuta di pesca-turismo. Usufruendo dell’imbarcazione “Sparviere” e della professionalità, della competenza e della gentilezza del suo equipaggio (Barbara, Gianni e Roberto), gli studenti manduriani hanno trascorso un intero pomeriggio (dalle 15,30 sino alle 18), nelle acque al largo di Porto Cesareo.
Sono stati coinvolti in tutte le operazioni di pesca: hanno dapprima visitato la cabina di comando, quindi hanno collaborato ad issare le reti (calate appositamente nelle prime ore della mattinata) e, infine, si sono cimentati nel recupero di tutti i pesci (escludendo le specie che potevano rappresentare un pericolo per i non esperti) che erano rimasti impigliati nelle stesse reti.
Per la prima volta nella loro vita, hanno avuto la possibilità di estrarre dalle maglie delle reti diverse specie di pesci vivi: dalle seppie ad un piccolo tonnetto, da una piccola razza (dopo che il comandante Gianni aveva provveduto a renderla innocua, privandola della sua arma di difesa: la coda, costituita da una fila di aculei) agli esemplari di pesce azzurro. Dalla rete hanno visto spuntare anche alcune murene e degli scorfani.
In compagnia di decine di gabbiani, che hanno volato accanto al peschereccio per tutto il tragitto, gli studenti hanno appreso le regole che vengono seguite per evitare di far estinguere alcune specie di pesci: una dimensione della maglia della rete che consenta di non far impigliare il novellame e la sospensione della pesca per alcuni periodi dell’anno, al fine di consentire il ripopolamento.
Uno degli argomenti della conversazione durante i tragitti di andata e ritorno è stato quello dell’inquinamento del mare, che ha raggiunto un livello molto preoccupante e, quindi, della necessità di rispettare questa risorsa.
Un motivo in più, insomma, per evitare che i reflui del depuratore consortile di Manduria e Sava possano essere scaricati in mare…











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