I piccoli alunni della classe III B hanno interpretato il bozzetto intitolato “Manduria jeri, Manduria osci”, scritto nel 1968
Riscoprire il dialetto della città attraverso la rivalutazione di uno degli autori in vernacolo più brillanti di Manduria, ovvero Pasquale Spina.
E’ stato il senso di un progetto teatrale attuato dalla classe III B della scuola primaria dell’istituto comprensivo “Don Bosco” di Manduria, che ha portato in scena alcuni bozzetti in vernacolo di Spina, grande cultore della tradizione popolare ma anche maestro di professione in quella che in quel tempo si chiamava scuola elementare, a trent’anni dalla sua morte.
Guidati dall’estrosa maestra Rosetta Fanuli, che si è avvalsa della collaborazione della collega Luciana Sitra, gli alunni della III B hanno interpretato il bozzetto intitolato “Manduria jeri, Manduria osci”, scritto nel 1968 e rappresentato per la prima volta nella scuola in cui Pasquale Spina insegnava (il “Francesco Prudenzano”).
«Il dialetto a scuola per riappropriarci delle nostre radici, delle nostre usanze, dei nostri costumi e delle nostre tradizioni che ci contraddistinguono, delle quali non possiamo fare a meno e alle quali dobbiamo costantemente attingere per conservare e tramandare la nostra identità culturale» è il concetto espresso da una delle bambine della III B presentando lo spettacolo. «Per questo abbiamo rispolverato vecchi bozzetti scritti da un grande estimatore del nostro dialetto, che ha passato tutta la vita a recuperare, o almeno a difendere, le tradizioni, sommerse dall’incalzare della modernità».
Questi i personaggi e gli interpreti del primo atto. Achitècchia: Veronica Franzoso; Catàutu: Gregorio Esposito; Còju: Marco Manzo; Cràzzia: Aurora Sergi; Curècchia: Chiara Stranieri; Fiteli: Giacomo Scotillo; Mangràzziu Tripieti: Carlo Capogrosso; Narduccia: Martina Mastrovito; Ntunietta: Chiara De Santis; Nuzziata: Daniela Parco; Peppu: Lino Occhilupo; Resa: Marika Tarentini; Rusària: Mariachiara Mariggiò; Rusina: Annachiara Nigro.
Questi i protagonisti del secondo atto. Cricòriu: Marco Telandro; Diatora: Aurora Abete; Icienzi: Davide Calò; Tori: Mattia Distratis; Piarata: Francesca Palummieri.
La commedia ha messo in evidenza il divario generazionale fra padre e figli, sempre presente fra le generazioni. Non sono mancate simpatiche battute che hanno lasciato riflettere sul come eravamo e, malgrado siano passati diversi decenni, molto sembra rimasto invariato.
I balletti sono stati curati della prof.ssa Maria Maggi della palestra “Attività libere per il corpo”. A conclusione della rappresentazione, è stato proposto un medley di canti popolari eseguiti dal Piccolo Coro “La Banda di Bambù”, diretto dal maestro Salvatore Moscogiuri.
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