L’intervento del rappresentante tarantino del Wwf, Fabio Millarte
Continua ad alimentarsi di interventi di addetti ai lavori, ambientalisti e politici il dibattito sulla Regionale 8, il cui progetto è stato sospeso dopo il pronunciamento negativo dell’Ufficio regionale preposto alla Valutazione di Impatto Ambientale.
Se quasi tutti i politici (di destra, di centro e di sinistra), ad eccezione del consigliere regionale Laddomada, hanno espresso la propria contrarietà all’interruzione dell’opera, gli ambientalisti (Verdi compresi), sottolineano le tante incongruenze di questa arteria.
«La strada di cui si parla ha 8 corsie ed occupa una carreggiata di 40 metri, passa tra le campagne più belle di Puglia, ha un impatto enorme, che stravolgerebbe la stessa conformazione di gravine, campi immacolati, muretti a secco. Quanti ulivi ancora saranno strappati per far posto al cemento? Ancora continuiamo a credere che investire su cose inutili per far girare l’economia sia un metodo che dia risultati a lungo termine?» si chiede il rappresentante del WWF di Taranto, Fabio Millarte.
«Cosi facendo continueremo a distruggere ulteriormente la nostra storia, la nostra risorsa per colpa della inconcludenza della politica e per arricchire i soliti cementificatori ad oltranza. Per il rilancio della mobilità nella provincia di Taranto basterebbe riorganizzare in modo intelligente la viabilità. Esistono parallele alla litoranea, decine di strade, che fanno tutte gli stessi tragitti, completamente abbandonate, che potrebbero diventare sensi unici e decongestionare il traffico, invece che distruggere l’esistente. Si può, al contrario, utilizzare la Bradanico-Salentina, una strada sotto utilizzata che potrebbe sostenere il traffico in entrata».