venerdì 29 novembre 2024


22/06/2013 09:09:58 - Manduria - Attualità

Vi fanno parte Fabiano Amati, Alfredo Cervellera, Salvatore Negro, Peppino Longo e Ignazio Zullo e sarà presieduto da Pentassuglia

 
Un gruppo di lavoro composto da cinque consiglieri regionali (Fabiano Amati, Alfredo Cervellera, Salvatore Negro, Peppino Longo e Ignazio Zullo) e diretto da Donato Pentassuglia, presidente della quinta commissione regionale (che si occupa di Ambiente e Territorio), incaricati di interagire con la Commissione Bilancio del Ministero all’Ambiente per discutere sul tema delle deroghe agli scarichi nella falda.
La notizia arriva dalla Regione Puglia e sortisce qualche nuova speranza fra tutti gli ambientalisti che in Puglia (in particolare nel Salento), sono in lotta per evitare lo scarico a mare dei reflui trattati dai depuratori.
Lo scarico in falda è vietato dalla legge, ma da anni la Regione Puglia sta cercando di ottenere una deroga.
«La deroga che sarà chiesta al Ministero all’Ambiente riguarderà indubbiamente anche il depuratore consortile progettato per Manduria e Sava» conviene la presidente del comitato di Manduria “No scarico a mare”, Liliana Digiacomo. «A dir la verità, la proposta alternativa formulata dal nostro comitato va già oltre alla deroga per lo scarico in falda, vietato dalla legge. Noi abbiamo infatti proposto che la parte di acqua sanificata eccedente alle necessità irrigue della zona possa essere fatta confluire in pozzi sperdenti. Ciò contribuirebbe a frenare il processo di contaminazione salina, che è giunto ormai alle porte della città. Senza acqua dolce, non ci sarebbe più agricoltura. Inoltre, si porrebbe un argine al processo di desertificazione cui il nostro territorio va incontro. Per poter scaricare nei pozzi sperdenti, non c’è bisogno di alcuna deroga».










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