Ma ai partiti sembra interessare solo la sorte della Regionale 8…
Il depotenziamento del “Giannuzzi” prosegue inesorabilmente, ma l’azione politica dei partiti, conclusa la campagna elettorale, pare abbia dimenticato una delle vertenze più importanti del versante orientale della provincia, quella che interessa la salute dei cittadini.
Se è vero, infatti, che, dopo un trentennio di annunciate aperture, è stato infine attivato il servizio di Terapia Intensiva (anche se con due posti letto, in attesa dell’organico completo per tutti gli otto posti previsti a regime), è altrettanto vero che, nelle ultime settimane, è stato disattivato ad esempio il servizio di Anatomia Patologica, che comporterà l’invio a Taranto di qualsivoglia prelievo bioptico e persino dei pap-test.
L’Unità Coronarica è stata trasformata in Area Critica, mentre a Castellaneta si attiverebbero 4 posti di Unità Coronarica, come se in quel presidio non fosse altrettanto necessaria, in tal caso, l’istituzione di un servizio di emodinamica cardiaca (che sarebbe poi quello cui toccherebbe la disostruzione delle coronarie mediante cateterismo cardiaco) e come se il cittadino della parte orientale della provincia fosse in grado, trovando il posto letto, di raggiungere in minor tempo una Cardiologia interventistica.
Nella riorganizzazione delle strutture complesse e semplici della ASL sono state operate delle scelte non coerenti, come per esempio la struttura semplice di Endoscopia Digestiva del “Giannuzzi” trasbordata a Martina Franca, nonostante l’ottimo e proficuo lavoro fin qui svolto, eseguendo anche la gastroduodenoscopia con biopsia per la diagnosi di Malattia Celiaca in età pediatrica (la Pediatria del Giannuzzi è uno dei Centri di Riferimento Regionale per la Celiachia); la struttura semplice di Oculistica è stata trasportata anch’essa a Martina Franca, nonostante un numero di interventi elevato; la struttura semplice di Ecografia Pediatrica soppressa nonostante fosse l’unica esistente nel territorio provinciale e con esperienza pluridecennale; la Nefrologia trasformata in Struttura Semplice con riduzione di posti letto.
Parrebbe, pertanto, che tali decisioni risponderebbero più alla necessità di tagliare reparti e servizi per contribuire ad un ipotetico quanto scriteriato contenimento dei costi, piuttosto che ad una logica e razionale distribuzione dei servizi nel territorio per assicurare i Livelli Minimi di Assistenza a tutti i cittadini.
Così, mentre a Manduria si attiva il servizio di Terapia Intensiva, la Ostetricia-Ginecologia e il Punto Nascita vengono incrementati a Grottaglie, non offrendo le garanzie di sicurezza a puerpere e nascituri in caso di parto complicato.
Mentre insomma sulla carta si continuano ad assegnare a Manduria posti letto che, a nostro avviso, servono solo a gettare fumo negli occhi (qualcuno è in grado di dirci quando il “Giannuzzi” disporrà dei posti letto di Oncologia o di Neurologia?), si procede come un caterpillar continuando nell’opera di dismettere non i cosiddetti “rami secchi” di ogni struttura, ma servizi funzionali e utili al territorio come, per ultima, l’Unità Operativa di Pediatria che risulterebbe chiusa a Manduria, ma che per fortuna, anche se contraddittoriamente, ancora qui in piena attività.
Possibile che l’intera classe politica e i cittadini-utenti di Manduria e dintorni siano forse interessati solo dal progetto di una strada e non dall’esigenza di tutelare il costituzionale diritto alla salute della comunità del versante orientale della provincia?