I progetti sono stati presentati, congiuntamente, da tre associazioni: Sos Strasser Hunde, che ha sede in Svizzera, Tierschutz Projekt Italien e V. che ha sede in Germania e Gaia onlus che ha sede a Manduria
Non un canile, ma una casa in cui i cani randagi siano liberi di correre e di annusare l’erba. E, poi, un’altra struttura in cui ospitare i cani anziani che hanno trascorso quasi tutta la loro vita “reclusi” in strutture lager, per offrire loro la possibilità di vivere serenamente gli ultimi anni della loro vita.
Sono i progetti che tre associazioni (Sos Strasser Hunde, che ha sede in Svizzera, Tierschutz Projekt Italien e V. che ha sede in Germania e Gaia onlus che ha sede a Manduria) vorrebbero realizzare a Manduria. Avvalendosi di un sostenitore e di un testimonial eccezionale: Marcel Schmelzer, difensore del Borussia Dortmund, squadra vice campione d’Europa, e della nazionale tedesca, già campione europeo under 21. Progetti che sono stati presentati venerdì a Manduria, alla presenza dello stesso calciatore Schmelzer, novello sposo (è stato il suo primo impegno dopo il matrimonio e il viaggio di nozze a Tenerife), e di alcuni animalisti: l’architetto Andrea Simeoni, l’avvocato penalista di Roma Raffaella Sili, Tiers Schutz in rappresentanza dell’associazione Tierschutz Projekt Italien e V., Carmen Giacomelli in rappresentanza dell’associazione Sos Strasser Hunde e Luigia Parco, in rappresentanza dell’associazione Gaia onlus.
«Ho visitato, in questi due giorni di permanenza a Manduria, alcune strutture pugliesi che ospitano i cani randagi» ha affermato Schmelzer. «Ho sofferto a vedere i cani chiusi in gabbia all’interno di pessime strutture. Non ho mai visto niente di simile nella mia vita. Questa esperienza mi ha ancora di più convinto a sostenere la struttura “Oasi nuova vita” che si intende costruire a Manduria. Io la sosterrò e verrò a visitarla una o due volte all’anno. Mi ha fatto piacere conoscere anche tanti amici degli animali. Occorre sensibilizzare i ragazzi a rispettare i cani. Perché, se è vero che il cane è il miglior amico dell’uomo, anche l’uomo deve essere il miglior amico dei cani».
Molto duro l’intervento di Luigia Parco, la cui analisi, seppur cruda, rispecchia la realtà.
«I cani sono diventati il prodotto di chi fa business con la loro presenza. Noi dobbiamo togliere la materia prima a questa gente, sterilizzando i randagi, limitando le nascite e aumentando le adozioni» ha affermato la rappresentante di Gaia onlus. «Dobbiamo fare in modo che non ci siano più canili (in tanti casi solo fonte di reddito per chi li gestisce) e questo risultato si può raggiungere solo se si riuscirà ad arginare il fenomeno del randagismo. I cani randagi sono come auto senza targa o bambini mai anagrafati. Noi dobbiamo ridare dignità a questi animali. Per cantierizzare i nostri progetti, attendiamo le autorizzazioni da parte del Comune. Avevo invitato, per questa sera, il sindaco e il responsabile comunale del randagismo. Ma nessuno ha inteso presenziare a questo nostro incontro…».