giovedì 28 novembre 2024


05/07/2013 20:36:07 - Manduria - Attualità

Lo scorso anno l’intervento del Comune costò 25.000 euro, somma liquidata solo il 20 maggio scorso. Ora la struttura è nuovamente in uno stato di completo degrado…

 
Il movimento “Giovani per Manduria” torna a sollecitare la messa in sicurezza della struttura di San Pietro in Bevagna confiscata alla mafia, a poche decine di metri dal fiume Chidro, che sino a qualche anno fa ospitava un ristorante.
Già un paio di settimane fa il movimento denunciò “lo stato di degrado ed incuria della struttura, allegando delle immagini comprovanti la forzatura del cancelletto d’ingresso che esponeva ad evidenti pericoli gli eventuali avventori e l’abbandono di rifiuti all’interno dell’area».
Ma la prima segnalazione fu inoltrata al Comune il 25 luglio dello scorso anno.
«Dopo quella mia segnalazione, fu disposto da parte dell’Ufficio Tecnico del Comune di Manduria un sopralluogo di accertamento dello stato dei luoghi e successivamente affidato ad una ditta specializzata il compito di riparare le aree danneggiate e mettere in sicurezza l’area».
Quell’intervento costò al Comune ben 25.000 euro, somma liquidata il 20 maggio scorso.
Tullio Mancino, presidente di “Giovani per Manduria”, torna quindi a scrivere al sindaco, all’assessore competente, al segretario generale, al responsabile dell’Ufficio Manutenzioni e, per conoscenza, al Comando della Polizia Municipale e al Commissariato di Pubblica Sicurezza.
«Nonostante la nostra segnalazione, la situazione è identica a quella di 15 giorni fa, con il cancelletto d’ingresso dell’edificio ancora aperto, che espone quotidianamente al
pericolo gli eventuali avventori» si legge nella nota di “Giovani per Manduria”. «La situazione è addirittura peggiorata relativamente alle condizioni igienico-sanitarie, in quanto i rifiuti sono aumentati vistosamente. Nonostante la messa in sicurezza dell’immobile sia avvenuta circa un anno fa e sia costata l’ingente cifra di 25.000 euro, il Comune di Manduria non ha pensato ad un uso sociale della struttura, preferendo spendere oltre 8.000 euro di affitto a beneficio di un privato, per l’immobile destinato a presidio sanitario estivo.
La struttura necessita di una immediata messa in sicurezza della struttura al fine di evitare spiacevoli episodi ai danni degli avventori e principalmente dei tanti bambini che popolano le spiagge in queste settimane, nonchè la pulizia dell’immobile, per il quale si auspica l’individuazione di un uso appropriato dello stesso, vista la sua destinazione sociale in quanto immobile confiscato alla mafia».










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