Le prime polemiche in Consiglio fra maggioranza e minoranza, ma anche all’interno della minoranza
Centro destra e centro sinistra nella stessa area dei banchi dell’aula consiliare. Pdl e Lista Schittulli nella fila più alta. Pd e Udc nella fila più bassa. Ma entrambi alla sinistra del sindaco Roberto Massafra.
Larghe intese anche a Manduria, seppur nell’ambito della minoranza? Assolutamente no.
E’ stata infatti l’Amministrazione a compiere questa scelta. Per la prima volta nella storia, infatti, i consiglieri comunali sono entrati in aula e si sono trovati già i posti assegnati: in corrispondenza di ogni scranno, era stato infatti posizionato il nome di un consigliere.
«Non ci avete concesso neppure la possibilità di sceglierci i posti in aula» si è lamentato Amleto Della Rocca nel suo primo intervento. «Può sembrare solo una questione di forma, ma in politica la forma è anche sostanza. Notiamo, poi, che la maggioranza ha scelto i banchi della destra. Quindi avevamo ragione a sostenere in campagna elettorale che la vostra è una coalizione di destra…».
E’ toccato poi ai consiglieri di maggioranza Leo Girardi e Arcangelo Durante fornire la spiegazione per questa scelta.
«La nostra coalizione è composta da liste civiche e, quindi, non avevamo una collocazione ben precisa in aula. Forse dovevamo sedere nella parte in cui sta il pubblico, al centro dell’aula, ma da quella parte non ci sono banchi. Nè potevamo sistemare 20 dei 24 consiglieri nei banchi di destra e solo 4 in quelli di sinistra…».
La prima polemica della legislatura fra maggioranza e minoranza è stata infine chiusa con una battuta di Mimmo Lariccia, consigliere dell’Udc.
«Secondo me avete scelto i banchi di destra» ha dichiarato Lariccia, indicando la maggioranza, «perché da quella parte ci sono le finestre e oggi soffrirete meno il caldo…».
Nel proseguo dei lavori, sono emerse alcune curiosità. La maggioranza, ad esempio, ha “blindato” i voti al proprio candidato a presidente del Consiglio Comunale, Nicola Dimonopoli, “suggerendo” ai vari consiglieri di votare secondo precise indicazioni: alcuni scrivendo prima il cognome e poi il nome; altri scrivendo prima il nome e poi il cognome. Chi ha potuto scrutare le schede, ha anche notato che alcuni voti erano espressi in lettera maiuscola, altri in lettera minuscola.
Altro, insomma, che voto a scrutinio segreto: in questo modo un eventuale franco tiratore sarebbe stato immediatamente individuato!
Benchè sia seduti dalla stessa parte dell’aula, infine, centrodestra e centrosinistra hanno mostrato, sin dalla prima seduta del Consiglio, una profonda scollatura.
Al momento di votare i componenti della Commissione Elettorale è emersa chiaramente la frattura fra i gruppi.
Nell’elezione degli effettivi, infatti, Vincenzo Dimitri (Lista Schittulli) ha ottenuto 6 voti (presumibilmente i 5 del centrodestra e quello dell’Udc), mentre la candidata del Pd, Emma Quaranta, solo 3. Nell’elezione dei supplementi, Roberto Puglia (PdL) ha ottenuto 5 voti, mentre la stessa Quaranta è arrivata a 4. Responsi che hanno premiato i consiglieri del centrodestra, penalizzando quelli del centrosinistra, che non avranno alcun rappresentante all’interno di questa commissione.