Oltre alla fase repressiva, il personale operativo curerà anche l’informazione agli utenti, spesso poco informati, del pregio naturalistico dell’area
La Sezione Aree Protette della Polizia Provinciale garantirà, per la nuova stagione estiva, una presenza costante al fine di prevenire e nel caso sanzionare gli abusi che quotidianamente si perpetrano ai danni dei territori vincolati delle Riserve, in particolare della Salina dei Monaci e delle Dune di Torre Colimena.
Presso il Comando della Polizia Provinciale di Taranto, è stata definita, nei giorni scorsi, la strategia d’intervento per la repressione dei reati ambientali.
«L’autorità di gestione, il sindaco Roberto Massafra, e il direttore delle riserve, Alessandro Mariggiò, hanno espresso piena soddisfazione per la specifica attività di controllo svolta dal personale operativo della Sezione Aree Protette della Polizia Provinciale, coordinato dal Magg. Giovanni De Gennaro, su direttive specifiche del dirigente della Polizia Provinciale, Stefano Semeraro» è riportato in una nota delle Riserve Naturali. «Oltre alla fase repressiva, il personale operativo curerà anche l’informazione agli utenti, spesso poco informati, del pregio naturalistico dell’area.
Sinora, nella zona della Salina dei Monaci e delle Dune di Torre Colimena, in agro di Manduria, era prassi comune violare i confini della Riserva per introdursi in zone di particolare pregio ambientale al fine di parcheggiare per campeggio e balneazione, utilizzando autoveicoli, camper e motoveicoli nonché accendere fuochi con grave rischio di incendi boschivi. Tale consuetudine stava determinando la distruzione sistematica delle specie vegetali tipiche della macchia mediterranea, specificamente protette dal vincolo regionale. Anche l’ecosistema dunale è ormai attraversato da un fitto reticolo di sentieri e piste battute da mezzi motorizzati che ne stanno disgregando la continuità, portandolo verso un degrado inarrestabile. Non ultimo l’aumentato rischio di incendi dovuto al transito dei mezzi e al cattivo uso del territorio protetto, che sovente produce anche abbandono di rifiuti».
La politica di sensibilizzazione per la salvaguardia e tutela della Riserva ha trovato piena collaborazione da parte del funzionario responsabile del personale della Sezione Aree Protette della Polizia Provinciale, Magg. De Gennaro: con il loro costante operare hanno prodotto, nella passata stagione estiva, un numero ingente di sanzioni amministrative in violazione alla normativa sulle Aree Protette, allontanando dalla Riserva centinaia di mezzi motorizzati intenzionati ad entrare nell’area protetta. Tutto ciò per garantire, anche, una maggiore sicurezza agli utenti, quali fruitori, in questo caso, di un bene ambientale di elevato pregio naturalistico da preservare nel tempo.
La vocazione turistica del territorio della provincia jonica con il suo paesaggio unico ed inconfondibile non ha alcun valore se ad essa non si accompagna un’adeguata cultura turistica dei suoi abitanti.