giovedì 28 novembre 2024


21/07/2013 07:48:46 - Manduria - Attualità

 Il sindaco Roberto Massafra non è convinto della bontà dell’opzione dell’internalizzazione del servizio di riscossione dei tributi

 

Una riunione informativa, aperta ad amministratori, operatori del settore e cittadini, per iniziare a prendere … confidenza con la Tares, la nuova imposta che si dovrà pagare entro la fine del 2013.

A volerla è stato il sindaco Roberto Massafra, chiamato, a poco più di un mese dalla sua elezione, a venire a capo di un’altra situazione estremamente rognosa.

«Ho pochi giorni di tempo per decidere come gestire la Tares» prende atto il primo cittadino. «Ci attendono scelte che, inevitabilmente e non per nostra responsabilità (essendo questa una imposta nazionale), accentueranno il disagio sociale della gente».

La Tares andrà a sostituire la Tarsu ed è un’imposta che si basa sulla superficie degli immobili. Grazie alla sua riscossione, i comuni dovranno coprire per intero i costi del servizio della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Fino all’anno scorso, il prelievo sulla tassa dei rifiuti copriva invece, a Manduria, circa il 55% dei costi, compensati dai trasferimenti statali. Con la TARES i comuni dovranno anche pagare i costi di altri servizi, come le spese per l’illuminazione pubblica, per la polizia municipale, per il personale degli uffici amministrativi.

E’ facile, dunque, prevedere che, rispetto alle cartelle esattoriali della Tarsu riferite al 2012 (che sono state recapitate nelle ultime settimane), i contribuenti manduriani riceveranno, già dal prossimo mese di settembre, delle cartelle Tares con somme da pagare che non dovrebbero essere lontane dal raddoppio. Un salasso vero e proprio, perché, in molti, dovranno pagare contemporaneamente le rate del 2012 e quelle, quasi raddoppiate, del 2013.

Fra le forze politiche c’è già in atto un dibattito sull’opportunità di internalizzare il servizio.

«Abbiamo pochi margini di manovra» ribatte il sindaco Massafra, «e non solo per il poco tempo a nostra disposizione. L’internalizzazione del servizio di riscossione? Innanzitutto io ho di fronte le condizioni di un contratto recentemente sottoscritto da chi mi ha preceduto. A parole, sembrerebbe facile. Io non sono affatto convinto che il Comune (che dovrebbe dirottare verso questo servizio delle unità e che non dispone di software), possa risparmiare gestendolo in proprio».

C’è chi propone di affidare all’esterno solo il recupero delle imposte non versate.

«Non sarà facile individuare delle aziende che rinunciano facilmente al “dolce” (ovvero il guadagno su quei versamenti regolarmente effettuati dai contribuenti), per gestire solo “l’amaro” (ovvero il recupero dell’evaso). Credo sia difficile, poi, anche coordinare i due servizi. Al momento, possiamo solo tentare di limare l’aggio riconosciuto all’azienda che gestisce il servizio».











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