giovedì 28 novembre 2024


01/09/2013 08:32:29 - Manduria - Attualità

 Domani sera convegno su depuratore e trivellazioni in località Urmo

«E’ per lo meno singolare che dopo anni di una protesta che ha visto schierati 14 Consigli Comunali al completo, sindaci, associazioni, esperti qualificati, comitati, forze politiche, cittadini, si possa continuare a trattare la questione del depuratore di Manduria (nonché dei vari depuratori lungo la fascia costiera ionico-salentina) facendo ricorso a note di colore e accenti folkloristici…».

Nel versante orientale della provincia di continua a parlare di depuratore e dei rischi che l’incontaminato mare corre. Mentre prendono nuovamente posizione i Verdi di Manduria, il Comitato Unitario Depuratore di Avetrana e il Comitato Volere Volare di Avetrana preannunciano un convegno che si terrà lunedì, in zona Ulmo (quella interessata proprio dalla realizzazione dell’impianto), all’interno del ristorante “Flammeo”, sul tema “Cosa fare per salvare Ulmo e mare?”.

«A mio avviso siamo nella fase più delicata: ora chi deve decidere, decide» scrive, sul profilo facebook creato per l’evento, Rino Giangrande, uno dei promotori dell’iniziativa. «Il pallino della decisione sta in mano ad una persona seria e competente (la vice presidente della Regione Puglia, Angela Barbanenete): anche se ha grande capacità di ascolto e non è pregiudizialmente contro i consigli che possono dare le associazioni, le sue decisioni potrebbero essere non tutte di nostro gradimento. Chiediamo perciò la massima partecipazione per concordare un documento da far giungere alla Regione e ai Comuni interessati, Manduria in testa».

Ritornando, invece, all’intervento dei Verdi, l’esecutivo di questo partito stigmatizza la scelta di ricordare la mobilitazione della gente solo per l’intervento di Romina Power e la querelle sul ballo del qua-qua.

«Purtroppo le cose non stanno così e lo stanno già sperimentando sulla propria pelle i cittadini di Lizzano» sostengono i Verdi. «Il fatto è che il progetto in via di realizzazione comprometterebbe la cristallinità (certificata tanto dall’ARPA Puglia, quanto da “Goletta Verde”) delle acque del tratto di mare attraversato dalla condotta sottomarina, che scaricherebbe i reflui in un fondale di appena sedici metri, al centro di una foresta di “posidonia”, la cui presenza ha fatto sì che il sito fosse dichiarato come zona S.I.C. Questa ed altre cento motivazioni, addotte nei vari ricorsi ai tribunali amministrativi (il primo, ricordiamolo, accolto dal TAR di Lecce) vengono tranquillamente ignorate, mentre il consigliere regionale Amati torna a riproporre, come soluzione definitiva, lo sversamento dei reflui affinati in falda, fingendo di ignorare che il Ministero dell’Ambiente si è già espresso negativamente rispetto a questa eventualità, che presupporrebbe nientemeno che la modifica della legislazione comunitaria.

Se è vero che il depuratore attualmente in funzione a Manduria è vecchio e obsoleto, sarà lecito chiedere che il rimedio non sia peggiore del male?».











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