giovedì 28 novembre 2024


07/09/2013 19:34:00 - Manduria - Attualità

Un altro intervento dell’associazione Argo

Associazioni animaliste in conflitto sulla gestione del canile-rifugio comunale. Sono ormai innumerevoli le denunce e gli esposti (inviati anche alla magistratura), prodotte delle varie associazioni.
Dopo un altro spiacevole episodio che si è verificato nei giorni scorsi nei pressi del canile-rifugio (e che ha visto due donne, in rappresentanza di altrettante associazioni, far ricorso al Pronto Soccorso in seguito ai malori generati da un alterco verbale), l’associazione Argo ritorna sull’argomento attraverso una lettera aperta.
«Prima ancora dell’assegnazione della gestione provvisoria del canile comunale (che ha avuto luogo il 6 agosto scorso), abbiamo segnalato al sindaco, alla Prefettura, alla Regione, nonché ai Ministeri della Giustizia, della Salute e dell’Interno, alcune perplessità sulle modalità delle procedure seguite dal competente Ufficio Comunale e sulla discutibile scelta dell’associazione incaricata, presentando successivamente anche un esposto alla Procura della Repubblica» c’è scritto nella lettera aperta, che reca la firma della presidente Angela Dimilito. «In particolare, sono stati avanzati dubbi sulla legittimità degli atti adottati e sull’opportunità di affidare la custodia dei cani ad un’associazione che ha pendente un contenzioso giudiziario con il Comune di Manduria a causa di abusi edilizi e per l’assenza di autorizzazione a condurre una stabulazione privata in contrada Castelli. In seguito ad un’ispezione dei carabinieri del Nas, effettuata il 31 gennaio scorso insieme ai servizi veterinari della Asl, sono stati rinvenuti 42 cani, di cui alcuni appartenenti ad altri comuni della provincia di Lecce. Altri non erano invece microchippati. E’ stata registrata anche la presenza di medicinali ad uso umano scaduti, sulla cui provenienza non è stata fornita alcuna risposta. E’ scattato un provvedimento di sequestro cautelare sanitario da parte delle predette autorità e convalidato dal commissario straordinario del Comune di Manduria. L’associazione, che ora gestisce il canile-rifugio, ha poi ottenuto dal Tar di Lecce la sospensiva del provvedimento commissariale. Sussistendo però la mancanza delle autorizzazione comunali e del nulla osta sanitario, quella struttura ricettiva privata per cani è stata oggetto di un’apposita ordinanza di sgombero da parte del Commissario Straordinario, che non è stata ancora eseguita».










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