In entrambi l’oggetto delle ricerche è la dinamica della fascia costiera rispetto all’impatto di tsunami
La Salina dei Monaci è “oggetto” di ben due progetti di ricerca condotti dal Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università degli Studi di Bari.
«In entrambi l’oggetto delle ricerche è la dinamica della fascia costiera rispetto all’impatto di tsunami, già ampiamente documentato in epoca storica lungo le coste pugliesi sia da evidenze geomorfologiche che da testimonianze storiche ed archivistiche, e alle variazioni del livello del mare con conseguente spostamento della linea di costa» spiega il direttore delle Riserve, Alessandro Mariggiò. «Per i due progetti sono attive collaborazioni con enti di ricerca nazionali di elevato prestigio quali l’INGV e l’ENEA. Le aree lagunari o di lago/stagno costiero custodiscono le evidenze geomorfologiche di tali fenomeni. In questi siti si riescono ad impilare sedimenti che testimoniano questi eventi in sequenze che possono rappresentare gli ultimi 6/7000 anni. Lo studio dei sedimenti è stato effettuato attraverso carotaggi che si spingono quanto più possibile nel sottosuolo».
I rilievi sul fondo della Salina sono stati effettuati alcuni giorni fa alla presenza del direttore delle Riserve Mariggiò, che ha accolto il gruppo di ricercatori fornendo alcune utili informazioni sullo stato di conservazione del sito e sulle sue prospettive di gestione.
«Le analisi di laboratorio dei sedimenti estratti attraverso i carotaggi permetteranno di ricostruire la sequenza degli eventi che si sono succeduti nel tempo e la loro magnitudine, riuscendo a definire la pericolosità e la vulnerabilità di diverse aree costiere rispetto all’impatto di tsunami e la tendenza del sollevamento del mare rispetto ai movimenti delle terre (verticali in senso positivo o negativo)» spiega Alessandro Mariggiò.
Le iniziative delle Riserve proseguono senza sosta anche nel mese di settembre. Nei giorni scorsi vi è stata una visita guidata promossa dal Movimento Turismo del Vino con l’ausilio della guida del Parco, Guido Palma. Un nutrito gruppo di 15 turisti ha potuto conoscere e apprezzare i segreti della Salina di Monaci, uno dei siti di maggior pregio ambientale e paesaggistico delle Riserve che quest’anno ospita, per la prima volta in assoluto, una popolazione stanziale di fenicotteri rosa.