«Avrebbero potuto sin dal luglio far slittare il pagamento al 2014 e poi individuare una soluzione meno onerosa per le casse dell’ente»
E’ stato l’unico consigliere comunale della minoranza che, a più riprese, ha espresso le proprie critiche verso la scelta dell’Amministrazione in tema di gestione di tributi. Mimmo Lariccia, rappresentante dell’Udc, ha anche lanciato una racconta di firme fra i colleghi per portare la discussione in Consiglio, ma ne ha ottenuta solo una: quella del consigliere di maggioranza Durante.
«Parto dal presupposto che la competenza per deliberare è in forma esclusiva del Consiglio Comunale, mentre l’Amministrazione-Massafra ha deliberato attraverso la giunta» afferma Lariccia. «Avrebbero avuto ugualmente i voti per approvare il provvedimento? Può darsi, ma avrei potuto illustrare la mia proposta».
L’esponente dell’Udc la formula attraverso le nostre colonne.
«Il Comune di Manduria, già dal luglio scorso, avrebbe potuto rinviare il pagamento delle rate della Tares al 2014» afferma Lariccia. «Non è vero che questa possibilità è stata concessa ai Comuni solo con la risoluzione del 9 settembre del Dipartimento delle Finanze. Già prima altri Comuni si erano orientati in tal modo e, in fin dei conti, quella del Dipartimento delle Finanza è infatti una risoluzione, ovvero una risposta ai dubbi di qualche ente pubblico. Rinviando il pagamento al 2014 (come poi è stato deciso solo dopo la risoluzione del 9 settembre), il Comune avrebbe avuto molto più tempo per organizzare la gestione in proprio del servizio».
Lariccia chiarisce meglio la sua proposta.
«Il Comune è assolutamente in grado di gestire la riscossione ordinaria, lasciando alla Censum o a qualunque altra società specializzata la riscossione di quanto dovuto dai morosi o l’accertamento dell’evasione e dell’elusione. Non è neppure vero ciò che ha sostenuto il sindaco, ovvero che per i contribuenti non sarebbe cambiato nulla. Forse non avrebbero pagato di meno, ma nelle casse comunali sarebbe rimasta una somma consistente (superiore al mezzo milione di euro), che avrebbe consentito il finanziamento di altri servizi».