«L’affidamento a terzi del servizio di riscossione della Tares costerà 200mila euro di spesa in più al Comune di Manduria»
E’ quanto sostiene il movimento “Giovani per Manduria”, che ha promosso il dibattito pubblico che ha avuto luogo domenica sera in piazza Commestibili. Sin dall’agosto scorso, il movimento, attraverso una serie di interventi pubblici, ha sollevato irregolarità in merito all’affidamento del servizio alla Censum, consigliando ripetutamente all’Amministrazione di convocare un Consiglio Comunale per ridiscutere la questione ed esprimendo la ferma convinzione che il servizio dovesse essere gestito dal Comune anziché dalla società esterna.
«L’Amministrazione Comunale è incappata in un doppio errore» è la convinzione di Tullio Mancino, presidente di “Giovani per Manduria”. «Innanzitutto le competenze per deliberare su questo tema non erano della giunta, bensì del Consiglio Comunale. La delibera dell’Amministrazione-Massafra è illegittima, così come lo era quella dell’Amministrazione-Tommasino, anch’essa di giunta e non di Consiglio Comunale. La legge (art. 42 del Testo Unico), a tal proposito, è molto chiara.
Il secondo errore è stato quello di non avocare a sé la gestione di questo tributo. Ciò avrebbe comportato un enorme risparmio per le casse dell’ente, che sono già state ampiamente depredate negli ultimi lustri».
Mancino è entrato nel merito di quest’ultimo aspetto, che ha definito “sostanziale”.
«Nel contratto che lega la Censum al Comune di Manduria non si parla di Tares o di Imu, bensì di Tarsu e di Ici» fa notare. «Quel contratto, essendo venuto meno l’oggetto del patto, non è più valido. Il Comune avrebbe potuto gestire in proprio i due nuovi tributi, senza incorrere in nessun tipo di problema giuridico. La riprova è arrivata da quanto accaduto a Sava. L’Amministrazione guidata da Iaia, legata da un contratto alla società Ce.Rin, ha deciso di gestire in proprio i tributi. I ricorsi della società sono stati bocciati sia dal Tar, che dal Consiglio di Stato».
“Giovani per Manduria” fa poi una stima di quanto il Comune avrebbe risparmiato con la gestione diretta.
«La decisione di esternalizzare il servizio costerà al Comune di Manduria quasi 200.000 euro come aggio dovuto. Ammonta, infatti, a circa 160.000 euro l’aggio dovuto per la TARSU del 2012, il cui valore è ben inferiore a quello della TARES».