Pasticcio della maggioranza, che gestisce male l’assenza di un proprio rappresentante
Insediamento a singhiozzo per le Commissioni Consiliari del Comune di Manduria. Quattro di esse (ovvero la prima, la seconda, la terza e la quinta), si sono insediate regolarmente e i componenti, indicati dai vari gruppi politici, hanno anche eletto, senza alcuna sorpresa rispetto alle intese raggiunte, i rispettivi presidenti.
Marcello Venere è il presidente della prima Commissione (Programmazione, Bilancio, Finanze, Tributi, Contenzioso, Demanio, Beni Patrimoniali Contratti); Silvano Trinchera (eletto all’unanimità) è il presidente della seconda Commissione (Urbanistica, Assetto del Territorio, Verde Attrezzato, Edilizia Pubblica e Privata, Trasporti. Viabilità, Parcheggi. Arredo Urbano, Verde Pubblico; Marita Minonne è la presidente della terza Commissione (Sport, Turismo, Spettacolo, Caccia, Pesca. Problematiche Giovanili); Maria Giuliano è la presidente della quinta Commissione (Assistenza Sociale, Servizi Socio Sanitari, Ambiente, Igiene, Pubblica Istruzione, Cultura, Beni Culturali).
Insediamento fallito, invece, per la quarta Attività Produttive, Agricoltura, Industria, Artigianato, Ecologia, Commercio, Annona, Mercati) e la sesta Commissione (Personale, Lavoro ed Occupazione, Informatizzazione Uffici).
Pare che l’assenza di un componente di maggioranza abbia indotto i partiti della coalizione di governo a disertare le sedute.
Secondo alcuni consiglieri di minoranza, il presidente si sarebbe potuto eleggere, in seconda convocazione, anche con i soli consiglieri di opposizione. Inoltre, dai verbali par di capire che un paio di consiglieri di maggioranza abbiano fatto “capolino” (c’è anche la firma di uno di loro) e poi siano immediatamente andati via.
Durissimo il commento del Pd, che mette nel mirino il presidente del Consiglio Dimonopoli.
«Le Commissioni si sono insediate ma non hanno potuto eleggere il proprio presidente a causa delle mancanza dei consiglieri di maggioranza» sostiene il gruppo del Pd. «Questo è un fatto gravissimo! La responsabilità è da attribuire alla maggioranza e al sindaco Massafra che, in barba a quanto dichiarato in campagna elettorale, è ostaggio delle proprie liste civiche e deve sottostare a logiche vecchie di spartizione delle poltrone.
Tali logiche, da sempre osteggiate dal sindaco, oggi vengono puntualmente applicate dalla propria maggioranza. Bene aveva visto il PD nelle settimane scorse, quando aveva attribuito alla mancanza di accordo sulle presidente nella maggioranza l’unica causa della mancata convocazione delle Commissioni e del loro insediamento».