Intervista a Salvatore Sgura dopo la rassegna “La diVERsITA’ ha i pregiudizi corti”
«Una città senza barriere architettoniche? E’ come una stella che splende nel cielo, ma che è irraggiungibile. Noi, però, aspiriamo ugualmente a raggiungerla…».
Salvatore Sgura, presidente dell’associazione “Una città per Tutti” (che è un ramo del sodalizio “Vivere senza barriere”), traccia il consuntivo della rassegna “La diVERsITA’ ha i pregiudizi corti”, promossa insieme al pub “Orwell Literary”. Uno spunto per discutere, all’aperto, di diverse abilità e di integrazione per i portatori di handicap.
«Sono stati proiettati cinque cortometraggi che hanno come tema l’integrazione e le barriere architettoniche» racconta Salvatore Sgura. «Il primo di intitola “Una passeggiata inCorto”, scritto e diretto da Serena Grasso, in cui io sono l’attore protagonista. Il secondo si intitola “Francesco e Bjorn” ed è stato diretto da Fausta Caviglia. Il terzo si intitola “L’amore incompreso” e ha avuto come regista Riccardo Di Gerlindo. Il quarto si intitola “Biblioteque” ed è stato diretto da Alessandro Zizzo. Il quinto ed ultimo, anche questo di Riccardo Di Gerlindo, si intitola “33 giri”. Fra la proiezione di un corto e l’altro, c’è stato un dibattito che, moderato da Giuseppe Dimagli, ha consentito interventi su queste tematiche delicate. Sono intervenuti la psicologa Paola Pagano, che ha espresso pareri maturati grazie alla sua ampia e qualificata esperienza professionale, il regista Alessandro Zizzo ed Enzo Pisconti. Quest’ultimo ha attivato una piattaforma on line attraverso la quale è possibile anche scaricare alcuni di questi cortometraggi».
Sgura si sofferma sull’obiettivo di questa iniziativa.
«Ci sono tante difficoltà per noi diversamente abili ed è necessario parlarne sempre per cercare di pungolare enti ed istituzioni che sono preposti alla soluzione dei nostri problemi» sostiene Sgura. «Un esempio? Entro il 31 dicembre va approvato il nuovo Piano Sociale di Zona. Noi parteciperemo ad ogni seduta del tavolo di concertazione per vigilare che questo termine sia rispettato».