“Manduriambiente” annuncia il licenziamento di 20 dipendenti a partire dal 30 ottobre
La volumetria della discarica si è ormai esaurita e per 17 Comuni del versante orientale della provincia, che conferiscono i propri rifiuti nell’impianto di contrada “Chianca”, da mercoledì prossimo (30 ottobre) si potrebbe aprire una fase di emergenza. Di pari passo, “Manduriambiente”, la società che gestisce la struttura, ha annunciato il licenziamento dei 20 dipendenti.
L’inerzia degli enti competenti sta per generare ciò che tutti temevano: un’emergenza-rifiuti, che dal 30 ottobre non possono più essere scaricati nella discarica di Manduria e che rischiano di rimanere per strada se, nel giro di meno di una settimana, non sarà trovata una soluzione alternativa.
Alla base dell’emergenza la mancata chiusura del ciclo dello smaltimento nell’impianto manduriano. Tonnellate di ecoballe contenenti la frazione secca del rifiuto sono state stoccate per anni all’interno della discarica (un tentativo di conferire questa parte del rifiuto al termovalorizzatore di Massafra fallì nella prima parte della gestione dell’impianto: pare non bruciassero adeguatamente perché avevano delle caratteristiche diverse rispetto a quelle richieste), esaurendo con molto anticipo la volumetria della piattaforma.
Situazione che ha anche innescato un procedimento giudiziario, in quanto lo stoccaggio imprevisto delle eco-balle ha fatto saltare il piano finanziario di ammortamento previsto e “Manduriambiente” ha chiesto ai 17 Comuni (Avetrana, Carosino, Faggiano, Fragagnano, Grottaglie, Leporano, Lizzano, Manduria, Maruggio, Monteiasi, Monteparano, Pulsano, Roccaforzata, San Marzano di San Giuseppe, San Giorgio Jonico, Sava e Torricella), il ristoro per il mancato guadagno.
In alternativa, aveva proposto un progetto che prevedeva, fra i vari interventi, la sopraelevazione della discarica al fine di poter recuperare la volumetria persa. Al progetto si è sempre opposto solo il Comune di Manduria.
La Uil Trasporti di Taranto richiama anche l’attenzione sulla procedura di licenziamento collettivo avviata da “Manduriambiente” per i 20 lavoratori attualmente impegnati nell’attività.
«La società ha dato comunicazione che entro il 29 ottobre prossimo saranno esauriti i volumi di discarica disponibili e, conseguentemente, dal 30 ottobre sarà interrotta l’attività di conferimento dei rifiuti da parte di tutti i Comuni» scrive il segretario provinciale di Uil Traposti, Bruno Bani. «Si sono tenuti vari incontri presso gli Uffici Regionali e presso il Comune di Taranto, sede dell’organo di gestione dell’Ambito, che però non hanno ancora dato esito circa le determinazioni da adottare per la continuazione dell’attività presso la sede di Manduria. Tale situazione, oltre a determinare la ormai prossima inevitabile emergenza ambientale sul territorio, mette a serio rischio l’occupazione delle 20 unità lavorative impegnate nell’attività della Manduriambiente.
Si invitano, pertanto, tutti gli enti e tutte le autorità competenti, (Regione Puglia, Provincia di Taranto, sindaci dei Comuni interessati), anche con il supporto attivo della Prefettura dl Taranto, a porre in essere ogni utile sforzo per addivenire ad una soluzione che possa scongiurare ogni situazione di emergenza sui territorio e garantire la continuazione dell’attività lavorativa per gli addetti attualmente impegnati».