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29/10/2013 07:54:32 - Manduria - Attualità

Le studentesse Sonia Lamusta e Chiara Olivieri hanno bissato il successo dello scorso anno

Ancora alla sezione di Manduria del liceo artistico “V. Calò” il premio nazionale del concorso per trompe l’oeil di Lucca: le studentesse Sonia Lamusta e Chiara Olivieri hanno infatti bissato il successo dello scorso anno.
Le due ragazze, che frequentano la IV E dell’indirizzo Arti Figurative, unitamente al loro docente di Discipline Pittoriche, Cosimo Piro, sono state premiate nella città toscana nell’ambito della quinta edizione della manifestazione “Quel che non è”, che ha visto concorrere istituti superiori artistici di tutta Italia, chiamati a misurarsi sul tema “Veduta con le mura di Lucca, con rovine inserite in un paesaggio”, dedicato al cinquecentenario delle mura urbane della città toscana.
Le due ragazze del “Calò” hanno realizzato un trompe l’oeil su un pannello 100x150 cm, ispirato a una veduta prospettica, ammirata da sotto un ponte lucchese. La stessa composizione figurativa, presentata nei mesi scorsi in un bozzetto 50x70, era valsa a Lamusta e Olivieri l’accesso alla fase finale del concorso a Lucca, durante la quale hanno incrociato i pennelli con quelli di sole altre 9 scuole finaliste, provenienti da diverse località della penisola.
Il trompe l’oeil è una tecnica pittorica che, attraverso espedienti, induce nell'osservatore l'illusione di stare guardando oggetti reali e tridimensionali, in realtà dipinti su una superficie bidimensionale. Per la sua realizzazione, è richiesta un’assoluta conoscenza del disegno, delle regole prospettiche, dell’uso delle ombre e degli effetti di luce, oltre alla perfetta padronanza dell’uso del colore e delle sfumature.
Nel caso del trompe l’oeil firmato dalle ragazze del “Calò”, è stato raffigurato un oblò nel ponte della Maddalena (detto “Ponte del Diavolo”) sul Serchio, attraverso cui si intravedono uno spaccato delle mura di Lucca e, in lontananza, la torre del Duomo. Un’opera che è destinata ad avere lunga visibilità, poiché il prossimo anno avrà l’onore di essere impiegata quale elemento identificativo della 6a edizione di “Quel che non è”.
«Questo concorso - ha dichiarato la prof.essa Brigida Sforza, dirigente scolastica del “Calò” - è molto più di una semplice gara di pittura decorativa. Oltre a permettere un incontro e uno scambio di esperienze tra gli studenti delle scuole d’arte delle diverse regioni d’Italia, fornisce ai ragazzi l’opportunità di confrontarsi e di “assaggiare” quello che sarà il loro mestiere, terminati gli studi. E l’importante premio conseguito è proprio un riconoscimento a questo modo di essere scuola».











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