«La Regionale 8? Per me è inutile»
«Sono venuta a Manduria per parlare del Piano Paesaggistico, ma non ho difficoltà ad esporre il mio pensiero su altre tematiche, pur nel rispetto delle regole e della dialettica democratica».
Incalzata da buona parte di coloro che sono intervenuti nel dibattito dell’altro ieri sera, la vice presidente della Regione Puglia, Angela Barbanente, si è anche soffermata su due delle vertenze che, da mesi, hanno mobilitato gli ambientalisti del versante orientale della provincia di Taranto: la Regionale 8 e il recapito nel mare dei reflui del depuratore consortile.
«Apprezziamo il suo lavoro e la stimiamo come politica. Ma come si possono conciliare una strada come la Regionale 8 (21 metri fra carreggiata e fasce di rispetto) e un depuratore che dovrà nascere a pochi metri dall’area protetta e che scaricherà nel mare i reflui con un Piano Paesaggistico che invece si pone come obiettivo la tutela del territorio e del paesaggio?» è stata la domanda che in molti hanno posto all’assessore Barbanente.
Le risposte, con la sua proverbiale schiettezza, sono arrivate al termine dell’intervento conclusivo della vice presidente regionale.
«Sono convinta che quest’opera sia inutile» ha affermato Angela Barbanente. «Non sono le grandi arterie che favoriscono l’arrivo dei turisti. Serve, invece, l’imprenditorialità turistica, un’impresa, ovvero, capace di fidelizzare il turista. Ma occorre far sistema: deve essere tutto in sintonia con la politica dell’accoglienza, dal cassonetto per la raccolta dei rifiuti all’offerta turistica dell’albergo. Il Piano Paesaggistico Territoriale sostiene, invece, la mobilità dolce e lenta, quindi una mobilità integrata al paesaggio».
L’assessore Barbanente si è poi soffermata anche sul depuratore consortile.
«La Regione Puglia è impegnata a riutilizzare i reflui depurati, nella misura del possibile, a fini irrigui. Io sono anche per integrare i metodi di smaltimento tradizionali con quelli naturali».
Una risposta, quindi, che, almeno rispetto a quella sulla Regionale 8, ha deluso i presenti, che sperano in una soluzione differente rispetto allo scarico a mare. Ipotesi, quest’ultima, osteggiata da tutti.
Nel corso del dibattito, oltre a diversi tecnici presenti, sono intervenuti anche il sindaco Roberto Massafra e l’assessore comunale all’Urbanistica Gianluigi De Donno.
«Qui a Manduria non ci sono lobby del cemento» ha affermato il sindaco Massafra. «Abbiamo un territorio devastato negli anni ‘70 e ’80, con numerosi vincoli di tipo paesaggistico e archeologico. Noi abbiamo interesse affinché ciò che è rimasto di bello venga preservato. Ciò che è bello, ovvero, risulti utile per lo sviluppo. Tenendo però presente del momento critico che l’economia sta vivendo».