giovedì 28 novembre 2024


12/11/2013 07:34:49 - Manduria - Attualità

«Contro l’arroganza della Regione Puglia»

Nuova mobilitazione contro l’ubicazione e contro lo scarico a mare del depuratore consortile nel versante orientale della provincia jonica. Tema sempre molto attuale, nonostante le puntuali e cicliche chiusure della Regione Puglia sulla possibilità di individuare un conferimento o una utilizzazione differente delle acque trattate o (ancor meglio) sanificate dell’impianto depurativo.
A promuoverla, ad Avetrana, sono stati il Comitato per la Difesa del Territorio e del Mare e l’Amministrazione Comunale di Avetrana. La finalità era quella di coinvolgere nuovamente le comunità interessate alla luce dell’ultima posizione ufficiale espressa dalla Regione Puglia: la comunicazione inviata al sindaco di Manduria, Roberto Massafra, dal capo di gabinetto del governato Vendola. Al comizio, in una piazza affollata, sono intervenuti i sindaci di Avetrana, Mario De Marco, di Maruggio, Alberto Chimienti, e di Erchie, Giuseppe Margheriti. Hanno aderito anche il presidente del Consiglio di Manduria, Nicola Dimonopoli, l’attivista del Wwf Francesco Di Lauro, nonché i vice presidenti del Comitato per la Difesa del Territorio e del Mare di Avetrana, Giuseppe Scarciglia e Celestino Scarciglia. La manifestazione pubblica si è chiusa con l’intervento Massimo Ferrarese, già presidente della Provincia di Brindisi.
«E’ stato rimarcata, ancora una volta, l’arroganza della Regione Puglia sulla vicenda del depuratore consortile di Manduria e di Sava» è riportato in una nota del comitato organizzatore. «La risposta di qualche giorno fa, inviata dal capo di gabinetto del governatore Vendola al sindaco di Manduria Roberto Massafra, ne è la prova scritta. Sono trascorsi sei anni e nonostante, la contrarietà espressa in tanti modi dalla gente, la Regione Puglia non ha voluto spostare di una virgola la sua posizione sulla questione e quindi non ha mai dimostrato una reale volontà di rivedere il progetto.
La conseguenza di questa imposizione sarà inevitabilmente la contrapposizione con il territorio. Al punto in cui si è arrivati, la gente non permetterà mai e poi mai la realizzazione di quest’opera, così come progettata, sul proprio territorio.
Da qui l’invito partito dal palco, ancora una volta, all’ente Regione, di concerto con i Comuni di Manduria, Avetrana, Sava e Maruggio, di trovare delle soluzioni tecniche condivisibili, per evitare lo scarico a mare e la per consentire delocalizzazione dell’impianto nell’entroterra.
La gente vuole il depuratore, che è civiltà e sviluppo, ma non accetta questo depuratore da realizzare ad un km dal mare, accanto alla zona residenziale Ulmo Belsito e accanto alla Riserva Naturale Salina Monaci di Torre Colimena».










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