Il marito della donna: «E se ci fosse stato bisogno della Terapia Intensiva, saremmo dovuti ritornare a Manduria?»
Puerpera e nascituro hanno rischiato la vita a causa dell’assenza al “Giannuzzi” del reparto di Ginecologia e Ostetricia.
La disavventura, per fortuna a lieto fine, è stata vissuta, qualche giorno fa, da una donna di Manduria, all’ottavo mese di gravidanza.
«Un’improvvisa complicazione ci ha costretto a rivolgerci al 118» racconta Giacomo, marito della puerpera in questione. «Abbiamo dovuto attendere l’ambulanza e, quindi, il tempo necessario per raggiungere l’ospedale di Grottaglie».
Per raggiungere il “San Marco”, occorre attraversare Sava e San Marzano. In tanti casi, anche pochi minuti sono fondamentali per intervenire e risolvere i problemi.
«Mia moglie era in codice rosso» aggiunge Giacomo. «Di tempo a disposizione ve ne era davvero poco per salvare la vita a lei e al nascituro. Dopo i primi soccorsi praticati all’ospedale di Grottaglie, i sanitari hanno deciso l’immediato trasferimento al “Santissima Annunziata” di Taranto».
Fortunatamente i medici sono riusciti a salvare la vita alla signora e, contemporaneamente, è venuto al mondo, sano, anche il primogenito della coppia, cui è stato dato il nome di Francesco Pio.
«Ho voluto raccontare la mia esperienza per far notare di come si sia penalizzato un territorio a causa di una scelta poco felice» prosegue ancora Giacomo. «Poco felice anche alla luce dell’apertura, al “Giannuzzi” del reparto di terapia intensiva. Fortunatamente mia moglie e mio figlio ora godono di buona salute, ma se ci fosse stato bisogno della terapia intensiva, dopo i primi soccorsi al “San Marco”, sarebbero dovuti ritornare al “Giannuzzi” di Manduria?».
Una domanda più che legittima.
«Io racconto un’esperienza diretta ma sicuramente molto cittadini manduriani e del versante orientale della provincia saranno d’accordo con me» ci dice ancora Giacomo. «E chissà quanti altri si sono trovati o si troveranno nelle stesse mie condizioni».
Uno sfogo che, si spera, possa essere raccolto da chi di dovere.
«Mi auguro che questa mia testimonianza possa far riflettere la politica locale e regionale, affinchè si possa “riflettere” sulla chiusura del reparto di Ginecologia e Ostetricia del “Marianna Giannuzzi” di Manduria».
La disavventura, per fortuna, è stata a lieto fine. Per cui Giacomo ringrazia il personale del 118 di Manduria (“Michele Trombacca, Elio Palmisano, per la tempestività e professionalità del soccorso prestato”), il medico e l’infermiere del 118 di Torricella (che hanno raggiunto l’ambulanza di Manduria) e il personale dei reparti di Ginecologia e Ostretrica del “S. Marco” e del “SS. Annunziata”.