«Occorre invertire la rotta, creando nuova occupazione attraverso la valorizzazione delle tante risorse che questo territorio possiede: i beni archeologici, quelli culturali, quelli ambientali e l’agricoltura»
Un centinaio di disoccupati hanno portato ieri mattina in piazza Garibaldi il disagio e la fame di altrettante famiglie, i cui componenti non hanno un lavoro e, quindi, non hanno alcun tipo di entrate economiche.
«Viviamo alla giornata, facendoci aiutare dai genitori o dagli amici. E questo nonostante la nostra età abbia raggiunto gli “anta” ormai da un pezzo» ha confidato uno dei manifestanti. «Non abbiamo soldi per mangiare e quindi neppure per garantire un futuro ai nostri figli. Non abbiamo risorse neppure per conservare quelle poche proprietà che ancora ci restano…».
Questo manifestante fa parte del comitato “Movimento Famiglie Disagiate”, fondato qualche mese fa all’interno della sezione di Manduria del patronato Enapa.
«E’ la disperazione che spinge questa gente a “mettere la faccia” anche in questa manifestazione pubblica» racconta Leonardo Moccia, segretario provinciale dell’Enapa. «Molti altri, per la dignità che ancora conservano, hanno deciso di non venire. Ma il problema è serio e coinvolge tantissime famiglie. Molte più di quelle che hanno aderito alla manifestazione».
Con un megafono e con un tamburo, hanno cercato di richiamare l’attenzione dei passanti (cinque di loro anche indossando la fascia tricolore dei sindaci), dai quali si aspettavano un briciolo di solidarietà. Così come sperano che il sindaco Roberto Massafra e la sua Amministrazione prendano a cuore la loro battaglia.
«Durante la manifestazione sono intervenuti sia il sindaco Roberto Massafra, sia uno dei capigruppo dell’opposizione, Luigi Morgante» racconta ancora Moccia. «Noi siamo consapevoli che viviamo un momento di crisi generale. Ma abbiamo anche la certezza che la comunità Manduria stia soffrendo più delle altre perché, in tanti anni, non è mai riuscita a trarre posti di lavoro e quindi ricchezza dalle tante risorse che il territorio possiede. Tutta questa gente non chiede palliativi. Non vuole aiutini perché non vuole gravare sulla comunità. Vuole avere la possibilità di guadagnare ma rendendo anche un servizio all’intera città. Sia il sindaco Massafra (che ha chiesto del tempo affinchè ciò che è stato progettato possa concretizzarsi), sia il rappresentante della minoranza Morgante (che è disposto anche a collaborare con la maggioranza pur di risolvere i problemi), hanno assunto degli impegni. Auguriamoci che non cadano nel dimenticatoio…».