giovedì 28 novembre 2024


01/12/2013 18:45:04 - Manduria - Attualità

«La mia Amministrazione si è sempre battuta per evitare lo scarico a mare del depuratore: affidammo l’incarico legale all’avv. Pellegrino per annullare la determinazione del Servizio Ecologia della Regione Puglia e il parere del comitato regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale e il Tar ci diede ragione. Ciò che sostiene il consigliere Durante non è affatto vero. L’atto con il quale si individuava la zona marina come sede dell’impianto risale invece al 2003. In quel periodo, in giunta vi era un importante esponente dell’attuale Amministrazione…»

 
Francesco Massaro, ex sindaco di Manduria, interviene per replicare ad un’accusa a suo dire “infondata”.
«A me non è mai piaciuto fare dietrologia» è la premessa dell’ex sindaco. «Io credo che chi riceve l’incarico di amministrare debba risolvere i problemi e non giocare a scaricare ai predecessori delle responsabilità, che peraltro, in questo caso, neppure esistono. Che senso ha inseguire i fantasmi? Si diano soluzioni alle istanze della gente, se si è in grado di darle. Altrimenti l’attuale Amministrazione dica pure alla comunità, ad esempio, che se oggi è in grado di revocare alcuni fitti, risparmiando sulla spesa, lo deve all’impegno di Amministrazioni del passato, che hanno ristrutturato e resi disponibili alcuni immobili…».
Massaro entra nella querelle.
«L’indicazione di ubicare il depuratore consortile lungo la fascia costiera risale al giugno del 2003. In una lettera del 4 giugno di quell’anno, inviata all’allora commissario delegato per l’emergenza ambientale in Puglia Fitto e ad un funzionario dell’assessorato regionale ai Lavori Pubblici, il sindaco e il dirigente dell’Area Tecnica dell’epoca, facendo riferimento ad un precedente incontro che si era tenuto il 27 maggio, rimarcava la “necessità del Comune di localizzare l’impianto di depurazione consortile in un sito diverso da quello in località Laccello sino ad allora previsto”. In quella lettera, che posso mostrare in qualunque momento, si chiede testualmente a Fitto e all’assessorato ai Lavori Pubblici “di voler considerare quale nuova ubicazione dell’impianto le aree già di proprietà del Comune site nella località Marina, facenti parte del comprensorio dei terreni di pertinenza dell’omonima vecchia masseria”.
Il documento cui si riferisce il consigliere dell’attuale maggioranza, Arcangelo Durante, ha un altro senso. Durante la legislatura in cui sono stato sindaco, il mio assessore ai Lavori Pubblici propose di spostare il sito dalla masseria Marina, indicata nel 2003, all’attuale zona esclusivamente perché meno densamente popolata.
La mia Amministrazione, invece, si caratterizzò sempre per una lotta contro ogni decisione penalizzante della Regione: dal dissalatore al depuratore (vincemmo il ricorso al Tar e bloccammo l’iter).
Invece di ascrivere responsabilità a chi ha sempre difeso il territorio, perché Durante non è coerente con quanto da lui sostenuto in passato? Quando la mia Amministrazione aumentò dello 0,4% la Tarsu, avviò proteste a tutto spiano. Oggi invece vota tutti gli aumenti, alla massima aliquota possibile, proposti dalla sua Amministrazione…».










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