E’ l’impegno assunto dall’Amministrazione Comunale
Un nuovo regolamento che determini i costi dei pasti del servizio di refezione scolastica tenendo presente le fasce di reddito determinate dall’indicatore della situazione economica equivalente (i cosiddetti parametri ISEE).
E’ l’impegno assunto dalla nuova Amministrazione e, nello specifico, dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Angela Moccia, con le famiglie dei fruitori del servizio.
Famiglie che non hanno ben … digerito l’aumento delle tariffe generato con il cambio di gestore: 50 centesimi in più per ogni pasto, equivalenti ad un incremento, da applicare a partire dal primo dicembre prossimo, del 33,78%, necessario dopo l’aggiudicazione (quinquennale) della gara d’appalto al raggruppamento temporaneo di imprese composto da “Coop. di lavoro Solidarietà e Lavoro” di Roma, “Brin Mense” di Brindisi, e “Ladisa” spa di Bari.
Con il nuovo contratto, stipulato il 24 settembre scorso, il costo di ogni pasto è determinato in 3,96 euro oltre Iva. Il Comune continua a farsi carico del 50% di questo costo (1,98 euro), mentre la seconda metà (1,98 neuro) è a carico dell’utenza.
Di conseguenza, cresce anche il costo dei blocchetti dei buoni: per 22 buoni pasto (che coprono il mese di 30 giorni), si passa da 32,56 euro precedenti a 43,56 euro, con un incremento di 11 euro mensili, equivalenti, appunto, al 33,78%.
L’Amministrazione vuol però introdurre, forse già dal rientro a scuola dopo le festività natalizie, un criterio che tenga conto delle possibilità delle famiglie: chi ha un reddito più alto, pagherà di più; chi ha un reddito più basso, potrà risparmiare.