“Se per Maria digiuni in Acqua e Pane / ogni lampo e ogni tuon spento rimane”
E’ questo uno dei versi del non meglio identificato poeta Michele, che immortala in una lunga giaculatoria la secolare pratica del digiuno in onore della Madonna Immacolata, che nacque a Manduria intorno alla metà del 1600 e si diffuse poi in gran parte del mondo.
La vera iniziatrice del digiuno in onore della Madonna fu molto probabilmente la mistica napoletana suor Maria Villani, che fondò, in terra partenopea, il Venerabile Monastero di Santa Maria del Divino Amore, sul monte omonimo.
Per i dimoranti e gli avventori di questo luogo di preghiera, la Villani approntò una sorta di regola, da osservarsi quale servigio spirituale alla Vergine. Il giorno in cui doveva esserci la stipula di questo che le fonti chiamano “devotissimo instromento”, si scatenarono tempeste di acqua, tuoni, lampi e venti, tanto da mettere in pericolo la presenza dei preposti alla stipula. Fu in quel mentre che apparve alla mistica la Madonna, la quale promise che un doppio arcobaleno avrebbe illuminato la giornata al momento della stipula e che questa sarebbe stata effettuata regolarmente, aggiungendo che il medesimo doppio iride sarebbe comparso anche nel giorno dedicato alla Sua Immacolata Concezione. Così effettivamente fu. Ragion per cui Suor Maria Villani diede disposizioni a che si digiunasse più volte nell’anno in onore della Vergine.
Il canonico Andrea Durante presumibilmente mutuò la pratica dall’intera vicenda napoletana, adattandola al culto mariano di Casalnuovo (l’allora Manduria), da lui amministrato, in quanto rettore della chiesa di S. Maria delle Grazie, oggi dell’Immacolata.
La propagazione di questa forma di preghiera è legata senza dubbio all’estensione del cosiddetto Libro Magno del digiuno. Cominciato attorno al 1678, il Libro (che ancora si conserva) si presenta come un preziosismo manoscritto di 910 fogli, scritti in recto e verso, annotanti, sino al 1940, nomi di persone, famiglie, città, paesi e casali, iscritti alla pia pratica del digiuno devozionale in onore della Beata Vergine Maria, iniziata proprio in quel di Manduria.
Quest’anno la novena di preparazione alla festa è iniziata venerdì, per proseguire sino al 7 dicembre: alle 18, dopo la recita del Santo Rosario, celebrerà la Messa don Teodoro Tripaldi, parroco della chiesa Madre di Sava. In questo periodo la chiesa dell’Immacolata sarà aperta tutti i giorni dalle 9 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19.
Sabato 7 dicembre si osserverà la pia pratica del digiuno, mentre domenica 8 dicembre, giorno della festa, vi sarà funzione religiosa alle 10, celebrata da don Franco Dinoi, e una alle 18, celebrata da don Teodoro Tripaldi.