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03/12/2013 09:39:17 - Manduria - Attualità

E’ scattato un progetto di solidarietà per salvare puerpere e nascituri delle zone più sperdute dell’Africa

Ogni anno nell’Africa sub Sahariana 265.000 donne muoiono a causa del parto e un milione e 200mila bambini perdono la vita nel loro primo mese. Per cercare di salvare il maggior numero di puerpere e di neonati, “Cuamm – Medici con l’Africa”, la prima organizzazione non governativa in campo sanitario riconosciuta in Italia, ha lanciato il progetto “Prima le mamme e i bambini”, un progetto per garantire il parto gratuito e sicuro a tante mamme in Africa e la cura dei loro bambini.
«Cuamm (acronimo che sta per Collegio Universitario Aspiranti e Medici Missionari) si spende per il rispetto del diritto umano fondamentale alla salute e per rendere l’accesso ai servizi sanitari disponibile a tutti, anche ai gruppi di popolazione che vivono nelle aree più isolate e marginali» ha fatto presente la pediatra Susanna Coccioli, operatrice di Cuamm, che ha incontrato gli alunni della scuola “Don Bosco” di Manduria insieme alla sua collaboratrice Patrizia Salinaro. «E’ nata nel 1950 con lo scopo di formare medici per i Paesi in via di sviluppo e negli anni ha scelto di operare particolarmente nel continente africano, da cui il nome Medici con l’Africa.
Oggi è presente in 7 paesi dell’Africa a sud del Sahara, in Angola, Etiopia, Mozambico, Sud Sudan, Tanzania, Uganda e Sierra Leone. Nel corso del 2012 è stata impegnata in 33 progetti di cooperazione principali e un centinaio di micro-realizzazioni di supporto».
A raccogliere l’appello della dott.ssa Coccioli sono stati gli alunni della classe IV B della scuola primaria (Aurora Abete, Davide Calò, Carlo Capogrosso, Chiara De Santis, Mattia Distratis, Gregorio Esposito, Veronica Franzoso, Marco Manzo, Maria Chiara Mariggiò, Martina Mastrovito, Annachiara Nigro, Lino Occhilupo, Francesca Palummieri, Daniela Parco, Giacomo Scotillo, Aurora Sergi, Chiara Stranieri, Marika Tarentini e Marco Telandro) e la loro maestra Rosetta Fanuli.
A loro la dott.ssa Coccioli ha illustrato le difficoltà dei vita dei loro coetanei africani: dalla mancanza di cibo a quella dell’acqua, che spesso, per l’impossibilità di accendere il fuoco, sono costretti a bere anche non disinfettata, con le conseguenze (a volte fatali), che ne derivano. Agli alunni manduriani le due rappresentanti di Cuamm hanno anche portato le semplici materie prime con le quali i coetanei costruiscono, con grande fantasia, i loro semplici giochi, stimolandoli a fare altrettanto.
Stimoli che hanno colto nel segno: gli alunni manduriani si sono impegnati a raccogliere dei fondi per finanziare almeno due progetti “Prima le mamme e i bambini”.











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