Si discuterà sulla discarica in cui far confluire i rifiuti dei 17 comuni dell’ex Ato Ta 3
Lunedì sera, in Prefettura, l’assessore regionale all’Ambiente Nicastro incontrerà il sindaco di Massafra Martino Tamburrano, quello di Grottaglie Ciro Alabrese (in quanto commissario liquidatore dell’ex Ato Ta 3) e il sindaco di Manduria Roberto Massafra. All’ordine del giorno del summit l’emergenza rifiuti e le posizioni contrapposte del Consiglio Comunale di Manduria (che non accetta ulteriori rifiuti nella discarica di contrada “Chianca”, che avverrebbe con il sopralzo dell’impianto) e del Consiglio Comunale di Massafra (che è contrario ad accettare nella discarica del proprio territorio i rifiuti dei 17 Comuni dell’ex Ato Ta 3).
«Ho la preoccupazione che, in virtù dei costi superiori del conferimento a Massafra (124 euro a tonnellata, oltre al costo per il trasporto, contro i circa 50 euro del conferimento a Manduria, ndr), ci possa essere imposta la decisione di riaprire la struttura di contrada “Chianca”» ha affermato il sindaco manduriano Roberto Massafra nel corso di una conferenza sui vari aspetti dell’emergenza-rifiuti che ha avuto luogo l’altro ieri a Manduria. «Sono convinto che questa decisione, comunque, non spetti né a me, né a Tamburrano, né ai rispettivi Consigli Comunali. Sarà l’OGA a decidere. Dipendesse da me, non accetterei il sopralzo della nostra discarica. Non so se sarà possibile opporsi a livello legale».
Massafra ha compiuto un salto a ritroso nel tempo.
«Sull’argomento vi è molta ipocrisia e mistificazione della realtà» ha sostenuto il sindaco Massafra. «Non posso dimenticare che quando Manduria ha deciso di ospitare una discarica, tutti (centrodestra e centrosinistra) erano convinti sulla bontà della proposta di produrre combustibile da rifiuti. Compresi coloro che poi sono diventati Verdi e che solo dopo si sono ricreduti. In realtà, quando si è visto che trasportare a Massafra la frazione secca (che peraltro non si riusciva a produrre neppure con le caratteristiche richieste), comportava dei costi supplementari, tutti hanno chiuso un occhio, accettando di stoccare le ecoballe utilizzando le volumetrie di soccorso. Centrodestra e centrosinistra, a livello regionale, non si sono differenziati neppure quando si è trattato di autorizzare l’entrata in funzione della discarica di contrada “Chianca”, che non era ancora completa, utilizzandola solo come discarica “tal quale” e non come piattaforma di selezione e separazione dei rifiuti».
Massafra ha dedicato anche un passaggio alla raccolta differenziata.
«Non è vero che Sava ha avuto l’intuito di avviare prima degli altri la differenziata spinta» ha dichiarato Massafra replicando ad un intervento del pubblico. «Anche Manduria, attraverso l’Amministrazione che ha preceduto la nostra, ha bandito la gara per avviare il servizio “porta a porta”. Il presidente delle commissioni che hanno valutato le offerte delle due gare era lo stesso. Solo che quella di Sava non ha incontrato problemi dopo l’aggiudicazione. La nostra, forse più appetibile per via dell’importo superiore, non è andata a buon fine in quanto l’azienda seconda classificata ha impugnato l’aggiudicazione e ora si attende il pronunciamento del Consiglio di Stato, che avverrà ad aprile».