La lettera aperta al sindaco Massafra della classe IV B
«Perché non viene applicata la legge 113 del 1992 che obbliga i Comuni con una popolazione superiore a 15.000 abitanti alla messa a dimora di un albero per ogni neonato?».
Gli alunni della classe IV B dell’istituto comprensivo “Don Bosco” di Manduria, dopo aver partecipato attivamente alla Festa dell’Albero dello scorso novembre (promossa a Manduria dall’ente Riserve Naturali del Litorale Orientale della provincia di Taranto in collaborazione con Legambiente) e dopo aver avviato in classe, insieme alla maestra Rosetta Fanuli, una discussione sull’importanza degli alberi, hanno pensato di inviare una lettera aperta al sindaco Roberto Massafra.
«Fra i mille problemi della gestione di una cittadina come Manduria, siamo sicuri che lei troverà il tempo per leggere queste nostre poche righe; saprà apprezzare le nostre richieste e magari trovare anche il tempo per un incontro nella nostra scuola» scrivono gli alunni al sindaco. «Le nostre insegnanti, oltre a trasmetterci i contenuti delle varie discipline, si sforzano di educarci alla vita, perché saremo gli adulti di domani e noi erediteremo la gestione della cosa pubblica dei nostri padri».
Sin qui la premessa. Poi gli alunni vengono al dunque.
«Il 23 novembre abbiamo preso parte alla celebrazione della “Festa dell’Albero”. E’ stata una bella esperienza, resa ancora più entusiasmante dall’essere stati protagonisti della piantumazione di alberelli di leccio.
Siamo convinti che lo scopo della festa abbia raggiunto i suoi obiettivi perché noi abbiamo maggiormente preso consapevolezza del rispetto e dell’amore della natura.
Abbiamo appreso che un’altra legge dello Stato, molto più recente, concorre a creare nella popolazione, soprattutto in quella più giovane, una coscienza ecologica.
Parliamo della legge 113 del 1992 che obbliga i Comuni, con una popolazione superiore a 15 mila abitanti, alla messa a dimora di un albero per ogni neonato.
Legge civilissima che da diversi anni non trova applicazione della nostra cittadina.
Ci appelliamo, quindi, alla sua lungimiranza, al suo saper essere vicino ai giovani, alla sua cultura che le permette di attingere insegnamenti dalla Storia e le chiediamo di prendere in considerazione la possibilità di ripristinare nel nostro territorio la suddetta legge dello Stato.
Siamo convinti che oggi educare al rispetto dell’ambiente sia quanto mai prioritario per evitare alle future generazioni di dover affrontare problemi ed emergenze ambientali sempre nuovi e su scala globale».