«Manduria e le terre del Primitivo stanno a guardare perché, forse, siamo il “Salento-Cenerentola”, quello che amministrativamente ricade in provincia di Taranto pur avendo tradizioni, lingua, cultura che poco o nulla hanno a che vedere con quel capoluogo»
«A pochi chilometri da Manduria e da Avetrana, l’intero Salento è in fermento per l’opportunità che potrebbe delinearsi per le province di Lecce e Brindisi qualora Lecce fosse scelta come Capitale Europea della Cultura per il 2019. Manduria e le terre del Primitivo stanno invece a guardare perché, forse, siamo il “Salento-Cenerentola”, quello che amministrativamente ricade in provincia di Taranto pur avendo tradizioni, lingua, cultura che poco o nulla hanno a che vedere con quel capoluogo».
Nino Filotico, architetto, stimola, attraverso una petizione on line, Manduria, Avetrana e il Gal “Terre del Primitivo” ad aderire a “Lecce 2019”.
«Mentre il “sistema Salento” ne esce ancora una volta rafforzato, l’estremo lembo orientale della provincia di Taranto resta a confrontarsi con le emergenze di sempre» scrive Nino Filotico nel documento alla base della petizione. «A noi ci assegnano le superstrade inutili, decise dagli (ex) assessori per ragioni inconfessabili, ma non quelle utili chieste dai cittadini. Per noi ci sono gli scarichi a mare, l’eolico selvaggio, niente più ospedale ma nuove discariche, da abbandonare dopo averle riempite portando qui l’immondizia a 70 km di distanza. Poi l’estate ci pubblicizzano come “il mare di Taranto”. E come no… Però, ora, è il momento di dire basta per davvero».
Nel documento si fa riferimento alle opportunità che il titolo di capitale europea della cultura potrebbe offrire a tutto il Salento.
«Il titolo di Capitale europea della cultura è uno strumento che può portare ad un cambiamento nella misura in cui anche il territorio intero decide di darsi una possibilità. E’ un’occasione di crescita per le Amministrazioni pubbliche e le comunità che devono camminare e agire di concerto per raggiungere a medio e a lungo termine l’obiettivo» è la tesi dell’arch. Filotico. «Un lavoro quotidiano fatto di dialogo e di ascolto, componenti essenziali nell’attivazione di questo processo. La candidatura dunque non è altro che l’inizio di un percorso, una palestra per il futuro, un sogno, un laboratorio di esperienze in atto e in potenza, la possibilità di diventare ciò che siamo, se lo vogliamo davvero».
Alla petizione, in poco più di 24 ore, hanno già aderito diverse centinaia di “internauti”.
«Mi rivolgo ai sindaci di Manduria e di Avetrana, nonchè al presidente del Gal “Terre del Primitivo”. Siamo in tempo. Facciamo vedere che ci siamo, che non vogliamo soldi, finanziamenti, favori, né saltare sul carro dei vincitori, tant’è vero che la battaglia per portare il nostro territorio ad avere pari dignità col resto del Salento è cominciata molto tempo fa. Noi abbiamo persone, idee, cultura, energie, tanti giovani desiderosi di rimboccarsi le maniche. E un patrimonio eccezionale di arte, paesaggio, natura, che può solo arricchire l’offerta turistica di un progetto come quello della Capitale Europea della Cultura.
Proviamo a pensare soltanto ad una probabile grande mostra sulla civiltà Messapica (la nostra!) senza Manduria: Cavallino, Vaste, Brindisi, Oria, Ugento la faranno, statene certi. Ma possiamo fermare il treno e salire anche noi, perché c’è un posto vuoto…».