«Non voglio credere che anche Lecce e Brindisi possano dimenticarsi di una parte del loro stesso territorio nel promuovere un progetto di valorizzazione e coesione territoriale attuato in nome della cultura, della solidarietà, della valorizzazione di valori comuni»
«La più antica e autorevole motivazione della nostra appartenenza al Salento ce la dà Plinio il Vecchio nella sua Historia naturalis parlando del Fonte che lui rese celebre: “In sallentino iuxta oppidum Manduriam lacus, ad margines plenus neque exhaustis aquis minuitor neque infusis augetur”.
Salentum, nome latino traducibile in “terra dove si fa il sale”. Del resto l’unica Salina, quella dei Monaci, sta giusto tra Avetrana e il mare: uno dei luoghi più belli d’Italia.
Salento, la meta turistica per eccellenza ormai: non si parla d’altro in Italia e nel mondo».
Nino Filotico indica anche delle motivazioni storiche a sostegno dell’appartenza di Manduria al Salento.
«Poco più di un anno fa, in occasione della rideterminazione delle province, migliaia di cittadini avevano espresso concretamente la voglia di voltare pagina, di stare con Lecce nel suo territorio che cresce di anno in anno. Ma poi nulla di fatto, per l’ennesimo naufragio della politica.
E adesso passa un altro treno, quello più importante e concreto: Il mondo a casa nostra, milioni di turisti “veri” per un anno intero (non 2 mesi estivi...) investimenti, infrastrutture, musei, mostre, alberghi…».
Anche se la candidatura di Lecce dovrà poi essere vagliata con quella di altre cinque province italiane, nel Salento c’è già chi si muove per non farsi trovare impreparati.
«Tutti al lavoro. Anche ad un passo da noi: Oria, Porto Cesareo Ma noi no. Forse nemmeno ce ne siamo accorti, mesi fa, di quanto si decideva sulla nostra pelle: puntare su Taranto Capitale 2019 da sola. L’industria sostenibile qua, il museo là, tutto facile ma senza una visione sul futuro.
Sarebbe bastato poco. Che Taranto e i suoi politici, per una volta, togliessero i paraocchi e appoggiassero il progetto di “Lecce2019”, come ha fatto Brindisi, per rafforzare quella candidatura unica, la “Terra d'Otranto”, della quale tutti facciamo parte. Invece no. Taranto Capitale-del-Nulla pensa a scrivere “Magna Grecia” sui cartelloni in terra Messapica e non ha passato le selezioni, mentre Lecce e Brindisi vanno avanti unite più che mai.
Ma non voglio credere» conclude l’autore della petizione, Nino Filotico, «che anche Lecce e Brindisi possano dimenticarsi di una parte del loro stesso territorio, nel promuovere un progetto di valorizzazione e coesione territoriale attuato in nome della cultura, della solidarietà, della valorizzazione di valori comuni».