Ma la decisione finale spetterà all’Organo di Governo d’Ambito
Manduria non accetterà mai ulteriori rifiuti da conferire in modalità “tal quale”, senza ovvero alcuna separazione o biostabilizzazione, nella discarica di contrada “Chianca”.
La posizione della città messapica su questo punto è estremamente determinata. In una fase storica in cui si stanno avviando i primi interventi di messa in sicurezza della discarica di contrada “Cicci” (in attesa dell’approvazione da parte della Regione Puglia del piano di caratterizzazione, si stanno ripristinando i teloni e, dopo l’attivazione di un impianto di videosorveglianza, sarà istallata una “torcia”, che dovrà bruciare il gas che i rifiuti sprigionano), non si vuole consentire che il territorio continui a ricevere rifiuti indifferenziati. Una strada sbagliata, che erroneamente fu consentita anni fa perché in quella fase non vi erano altre discariche disponibili e che, oltre a perpetrare un danno all’ambiente, farebbe esaurire preventivamente, peraltro, anche le ulteriori volumetrie che si ricaveranno dal sopralzo della discarica.
Questa ferrea convinzione del Comune di Manduria non potrà non essere tenuta in considerazione dall’Organo di Governo d’Ambito, che si riunirà nuovamente a Taranto lunedì prossimo, ovvero il giorno prima della scadenza del periodo dei due mesi in cui è stato consentito di “dirottare” i rifiuti dei 17 comuni dell’ex Ato Ta 3 nella discarica di Massafra
Tecnicamente, inoltre, dopo il rilascio da parte della Regione Puglia dell’Autorizzazione Integrata Ambientale al progetto di completamento della discarica di Manduria (attraverso la creazione di una piattaforma di separazione e di lavorazione dei rifiuti) e di sopralzo della stessa, bisognerà espletare una gara per l’individuazione del gestore di questa “seconda vita” della discarica manduriana.
All’Organo di Governo d’Ambito, cui è deputata la competenza sulla gestione del flusso dei rifiuti all’interno della provincia, il compito di individuare le soluzioni consentite (una sorta, insomma, di “compromessi”), nella fase di transitorietà dell’iter procedurale.
Secondo i più ottimisti, occorrerebbero non meno di sei mesi per poter riavere la discarica di contrada “Cicci” a regime, finalmente, ovvero, completa. Secondo altri, il periodo di attesa potrebbe anche raddoppiarsi.
Nello stesso tempo, un’altra levata di scudi c’è stata anche a Massafra, che non intende diventare la “pattumiera” dell’intera provincia di Taranto. La disponibilità concessa due mesi fa, quando ovvero non esistevano altre alternative, è scaduta.
Quale decisione, allora, adottare?
Sta facendosi largo una soluzione intermedia, che possa tenere conto delle rivendicazioni dei due Comuni. Si potrebbe ovvero chiedere un sacrificio a tempo a Massafra (ma occorre stabilire un termine certo), per poi ritornare a conferire i rifiuti a Manduria.
Mentre si cerca la soluzione al problema, 36 dipendenti di “Manduriambiente” sono rimasti senza lavoro e, chiaramente, sono preoccupati per il futuro.
L’altro ieri sono stati ricevuti dal sindaco Roberto Massafra e da altri componenti della giunta.