Sosterranno prima un incontro con gli assistenti sociali
«Il sindaco Roberto Massafra ci ha promesso che entro un mese riuscirà ad impiegare una ventina di indigenti nel controllo dei parcheggi a pagamento, nella manutenzione del verde pubblico e in alcuni lavori all’interno del cimitero».
Bruno Giudice, portavoce di un nutrito gruppo di famiglie indigenti di Manduria, ufficializza l’impegno assunto dal primo cittadino manduriano.
«Abbiamo incontrato Roberto Massafra nella mattinata di ieri» rende noto Bruno Giudice. «Nel corso del confronto, il sindaco si è impegnato a coinvolgere, in piccoli lavori, almeno una ventina di unità, appartenenti a famiglie indigenti. Ci ha comunicato che avrà bisogno di una quindicina di giorni o, al massimo, di un mese per approntare gli atti burocratici. In questo frangente, saremo chiamati ad un colloquio con le assistenti sociali, che servirà per stabilire le mansioni che saranno assegnate ad ognuno di noi».
Il sindaco ha anche indicato quali saranno le aree di intervento nelle quali verranno utilizzati i disoccupati manduriani.
«Qualche unità sarà assunta per verificare il pagamento dei ticket del servizio dei parcheggi nel centro della città» prosegue Bruno Giudice. «Altre saranno utilizzate per la manutenzione del verde pubblico della città. Ad altri indigenti sarà invece affidata l’esecuzione di alcuni piccoli interventi di manutenzione all’interno del cimitero comunale».
Non sono stati ancora determinati altri aspetti di questi lavori a tempo determinato: la durata degli incarichi e le ore giornaliere.
«Credo che su questi aspetti discuteremo in un secondo momento, forse quando ci saranno gli incontri con le assistenti sociali del Comune» afferma il portavoce del gruppo delle famiglie indigenti, che da diversi mesi si erano mobilitate. «Intanto siamo contenti che il sindaco Massafra abbia accolto le nostre richieste e, per questo, lo ringraziamo, insieme a tutta l’Amministrazione. Noi non abbiamo mai richiesto contributi economici a fondo perduto. Per rispetto della nostra dignità, abbiamo sempre chiesto di essere aiutati ma in cambio del nostro lavoro. Ora, finalmente, vediamo uno spiraglio per il futuro delle nostre famiglie».