«Essendo l’Acquedotto Pugliese una società per azioni a capitale pubblico, il cui socio unico è la Regione Puglia, il governatore della Regione non può chiamarsi fuori dalle responsabilità politiche oltre che amministrative»
Gli inquilini delle tre palazzine di via San Pietro in Bevagna, cui è stata sospesa dal settembre scorso l’erogazione dell’acqua potabile, auspicano l’intervento della Regione Puglia in questa interminabile contesa. Ma lanciano anche delle velenose frecciate all’Acquedotto Pugliese.
«Che l’acquedotto pugliese avesse tra le sue finalità, non tanto quella di dar da bere alle popolazioni pugliesi ma piuttosto quella di dar da mangiare a pochi “eletti”, si evince scorrendo l’elenco di trentadue “dirigenti”, i cui stipendi si attestano in media intorno a novantamila euro, con punte che giungono ad oltre centocinquanta mila euro all’anno» scrive, in una nota, l’amministratrice del condominio, Maria Antonietta Agnusdei. «Questa casta, che (si può dire) usa l’AQP per mangiare, nel 2012 è costata alla collettività 3milioni 426mila 168 euro, più 23 auto di servizio e una casa. Uomini e donne che, attraverso una visione burocratica e miope sul piano della gestione economica aziendale, generano contenziosi irrisolvibili, attraverso proposte di piani di rientro capestro che non possono essere soddisfatti da inquilini del cui reddito non si tiene conto».
Poi la signora Agnusdei pungola anche la Regione Puglia, che sinora è stata in silenzio.
«Noi inquilini degli alloggi ERP di Manduria restiamo allibiti del fatto che da un lato l’AQP non prende in considerazione le nostre proposte economiche e dall’altro non vi è alcun intervento dell’autorità politica, che rappresenta la proprietà di AQP, capace di esercitare un’azione di indirizzo politico-amministrativo verso l’amministratore unico della società. Noi non intendiamo sottrarci al pagamento dei consumi pregressi vantati da Acquedotto Pugliese. Intendiamo farlo, però, secondo le nostre reali possibilità economiche, con dilazioni sostenibili dalle nostre famiglie, specialmente in presenza di una crisi economica che ci attraversa tutti.
Riteniamo quindi inammissibile, oltre che incomprensibile, che nonostante ripetuti appelli fatti da noi, dal passato commissario prefettizio e ripetutamente dal sindaco Massafra, siamo ancora in una situazione di stallo senza l’erogazione dell’acqua potabile.
Risponda l’assessore Barbanente alla ennesima richiesta del sindaco di Manduria, magari imponendo ad AQP di ripristinare l’erogazione dell’acqua, oppure schierandosi con le richieste dell’Acquedotto Pugliese».