domenica 24 novembre 2024
E’ stata acquistata con i fondi ricavati dalla raccolta e dalla vendita di tappi di plastica
L’Associazione Genitori di Avetrana ha donato a Samuele, un disabile di otto anni, una carrozzina da basket acquistata con i fondi ricavati dalla raccolta e dalla vendita di tappi di plastica.
Sul volto di questo ragazzino si è potuta leggere la felicità per aver ricevuto, finalmente, una carrozzina tutta sua, personalizzata con una bella scritta “Samuele 2” sulle ruote. Carrozzina che gli è stata consegnata da Gianni Romito, il presidente della squadra “ASD HBari 2003” che gioca nel campionato nazionale di serie B, nell’ambito di una grande festa di sport in cui è circondato dall’affetto di tutti.
La consegna della carrozzina è avvenuta nel corso della seconda edizione della “Partita del cuore”, una partita di baskin fra gli studenti della II A dell’istituto comprensivo “Morleo” di Avetrana e una formazione di baskin guidata da Nino Diana dell’ASH Taranto di Taranto.
Alla manifestazione sono intervenuti Anna Maria Leobono, presidente dell’associazione di volontariato A.GE. di Avetrana, Antonio Minò, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Avetrana, Tommasino Nigro, vicepreside dell’istituto “Morleo”, oltre che Gianni Romito.
Si tratta della terza carrozzina da basket acquistata dall’A.GE. Avetrana grazie ai fondi dell’iniziativa “Raccogli un tappo.. per un sogno!”, una raccolta di tappi di plastica di ogni tipo che poi vengono rivenduti. Iniziativa che ha coinvolto numerose comunità, anche di province diverse, dal 2012 ad oggi.
Alla fine della giornata, Nino Diana ha annunciato che «da ottobre, grazie alla disponibilità dell’IPSS “Liside” di Taranto che ha concesso gratuitamente l’uso della palestra, l’ASH Taranto tornerà sul parquet». Inoltre sarà avviata un’attività di minibasket e di baskin sia a Taranto che ad Avetrana.
«Il baskin non è il fine, ma solo il mezzo per riuscire a far uscire i giovani disabili da casa facendoli integrare in un contesto sociale, in questo caso sportivo, e facendoli interagire con normodotati e altri disabili» ha rimarcato Anna Maria Leobono.
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