Domani, alle 12, il Prefetto di Taranto, Umberto Guidato, riceverà il sindaco di Manduria, Roberto Massafra, e la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “Don Bosco”
La disputa sulla scelta della struttura in cui ubicare gli uffici del Giudice di Pace si trasferisce in Prefettura. Domani, alle 12, il Prefetto di Taranto, Umberto Guidato, riceverà il sindaco di Manduria, Roberto Massafra, e la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “Don Bosco”, Anna Cosima Calabrese. Cercherà di mediare fra le esigenze del Comune di Manduria, che vorrebbe utilizzare un padiglione della scuola primaria “Don Bosco” per ubicarvi gli uffici del Giudice di Pace, e la posizione della scuola, espressa attraverso una recente delibera del Consiglio d’Istituto, che si oppone a questa scelta per il timore dei rischi della contiguità fra il presidio giudiziario e l’istituzione scolastica.
Poiché incontri e confronti fra Amministrazione e popolazione scolastica non hanno sinora prodotto alcuna intesa, il primo cittadino, preoccupandosi del rischio che la città messapica possa perdere il presidio giudiziario, si è rivolto al Prefetto e all’Ufficio Scolastico Territoriale.
Massafra e la sua coalizione intendono utilizzare questa struttura per liberare, al più presto, gli ambienti dell’ex tribunale, che da settembre saranno interessati dai lavori di adeguamento predisposti dal Ministero dell’Interno: un piano ospiterà il Commissariato di Polizia e l’altro il Distaccamento di Manduria della Polizia Stradale.
Com’è noto, l’istituto comprensivo “Don Bosco” (composto, oltre che dalla scuola primaria, anche dalla scuola materna e dal plesso “Fermi” della scuola secondaria di primo grado), ha diverse aule non utilizzate. L’Amministrazione ha allora pensato di utilizzare questo bene pubblico: parte della popolazione scolastica della scuola primaria (sembra le quinte classi) sarebbe a quel punto accolta in aule libere del plesso “Fermi”.
Benchè l’Amministrazione abbia garantito la realizzazione di barriere per separare il primo padiglione dal resto della scuola primaria, parte dei genitori ha criticato questa scelta, ipotizzando rischi per i propri figli che, a loro dire, deriverebbero dalla contiguità con un presidio giudiziario (trattandosi, però, degli Uffici del Giudice di Pace è esclusa il possibile passaggio di soggetti da giudicare per reati penali).
Dopo che, in una prima battuta, il Consiglio d’Istituto ha espresso, seppur a maggioranza, un parere favorevole alla richiesta del Comune (ma vincolato all’utilizzo per 12 mesi), ora anche l’organo composto dai rappresentati di genitori e docenti ha espresso la propria contrarietà alla scelta dell’Amministrazione. Il cambio di posizione sarebbe dettato dalla sopraggiunta richiesta di alcune docenti finalizzata alla richiesta delle aule per attività didattiche.