Avrebbe indicato alcune prescrizioni. C’è il rischio che la condotta debba realizzarsi ugualmente
Il Ministero dell’Ambiente si è espresso sulla richiesta di deroga avanzata dalla Regione Puglia relativa alla possibilità di scaricare in pozzi sperdenti parte dei reflui del depuratore con l’obiettivo di arginare la crescente e preoccupante salinità delle falde acquifere.
Non si hanno ancora notizie certe (in mattinata si avrà un quadro più completo), ma sembrerebbe che il Ministero abbia indicato alcune prescrizioni per poter attuare questa soluzione. Alcune di queste prescrizioni sono già contenute nel progetto modificato da Regione e Aqp. Notizie contrastanti, invece, circolano sulla sorte della condotta sottomarina: sarà comunque necessaria per le emergenze? Oppure potrà essere definitivamente eliminata?
E’ molto probabile che di depuratore e condotta sottomarina si parli nella prossima seduta del Consiglio Comunale, già convocata per venerdì 29 luglio. Cinque consiglieri comunali, ovvero Leo Girardi, Federico Bentivoglio, Angelo Dinoi, Sandra Dicursi e Marcello Venere hanno richiesto l’inserimento del punto, prima ancora che filtrassero le indiscrezioni sulla risposta del Ministero dell’Ambiente.
«Si chiede la convocazione urgente del Consiglio, con la presenza dei rappresentanti AQP e dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici, per affermare la necessità di modificare il Piano di Tutela delle Acque riguardo alle modalità di smaltimento delle acque reflue del depuratore consortile previsto con lo scarico attraverso la condotta sottomarina, nonché di determinare discutere sul progetto esecutivo redatto dall’AQP e, nel contempo, conoscere le fasi dell’iter derogatorio presso il Ministero dell’Ambiente» è riportato nella richiesta. «Non possiamo ancora sopportare che si continui a fare demagogia e populismo sulla pelle della gente, portando nell’”oblio” il Comune di Manduria, le associazioni e i cittadini, che per anni hanno lottato per la realizzazione di un progetto alternativo di quello prospettato da AQP».