mercoledì 27 novembre 2024


25/07/2016 08:24:20 - Manduria - Attualità

 L’intervento dei consiglieri regionali Luigi Morgante (Area Popolare) e Giuseppe Turco (La Puglia con Emiliano)

«Il progetto alternativo del depuratore di Manduria e Sava va avanti, nonostante disinformazione e strumentalizzazioni».

I consiglieri regionali Luigi Morgante (Area Popolare) e Giuseppe Turco (La Puglia con Emiliano) esprimono le proprie valutazioni sulle ultime novità relative al depuratore con una nota congiunta. Non senza aver stigmatizzato il tentativo di qualcuno di creare, sull’argomento, il terreno per l’ennesimo, duro, scontro politico.

«La disinformazione e la distorsione strumentale di notizie, fornite da alcuni all’opinione pubblica in modo parziale e senza ulteriori, necessarie analisi, approfondimenti, riscontri e confronti, rendono un pessimo servizio non solo alla collettività, ma anche agli stessi operatori dell’informazione» è la premessa dei due consiglieri regionali dell’area orientale della provincia, che poi entrano nel merito della vicenda.

«La risposta del direttore generale del Dipartimento per la salvaguardia del territorio e delle acque del Ministero dell’Ambiente, Gaia Checcucci, è stata interpretata e raccontata come la pietra tombale del progetto alternativo allo scarico a mare inizialmente previsto per il depuratore consortile di Sava-Manduria-Marine di Manduria, da noi convintamente sostenuto insieme alle comunità locali e all’attuale esecutivo regionale, il cui presidente Michele Emiliano ha pienamente raccolto le nostre istanze e argomentazioni» è l’opinione di Luigi Morgante e Giuseppe Turco. «Estrapolando un passaggio della risposta inviata al direttore del Dipartimento Mobilità, Qualità urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio della Regione Puglia, ing. Barbara Valenzano, in cui si ricorda che «le disposizioni normative attualmente vigenti non consentono l’utilizzo di acque reflue, ancorché opportunamente depurate, per il ravvenamento delle falde idriche”, si è contestato e ironizzato sul nostro impegno e sul risultato finale di una battaglia per il nostro territorio che non riesce però ad essere vissuta come unitaria e necessaria».

Nella parte finale della nota congiunta i due consiglieri regionali ribadiscono la fiducia nell’esito positivo della realizzazione del progetto alternativo.

«Tale affermazione null’altro è che una norma di prevenzione e tutela prevista dal Codice dell’Ambiente, ma non inerente all’ipotesi progettuale depositata presso il Ministero dell’Ambiente in quanto non è prevista alcuna immissione diretta in falda. Pertanto il parere espresso dal Ministero dell’Ambiente non inficia e né modifica i contenuti progettuali e le modalità di smaltimento e riutilizzo del refluo depurato proposto dalla Regione Puglia».











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