«Se a settembre non trova una nuova maggioranza, metta fine a questo stillicidio»
«Anche la giunta Massafra-ter è fallita. Sindaco, a settembre azzeri la giunta e venga in Consiglio. Se troverà 13-14 consiglieri disposti a firmare un patto di fine consiliatura, allora prosegua questa esperienza amministrativa. Altrimenti prenda atto della situazione e tragga le conseguenze. Non si può andare sempre alla ricerca di un 13° consigliere che assicuri l’approvazione dei provvedimenti..».
Luigi Morgante, esponente di Area Popolare, si smarca dalla coalizione Massafra-ter, ma non chiude completamente la porta.
«Non possiamo più ignorare il problema politico: così come è adesso, la coalizione di maggioranza non ha più i numeri per completare la consiliatura» ha affermato in aula Luigi Morgante. «Prima del varo della Massafra-ter, avevo stretto un patto con il sindaco: avevo offerto la mia disponibilità a collaborare sui grandi temi e sui grandi problemi della città. Abbiamo discusso spesso sui nodi di straordinaria rilevanza e ho sempre cercato di fornire il mio contributo. Ma ora non possiamo non prendere atto che non ci sono più i numeri e che quindi anche la giunta Massafra-ter è fallita».
Luigi Morgante ha quindi proposto un suggerimento al sindaco Massafra.
«A settembre azzeri la giunta e ritorni in aula» è l’invito rivolto dal rappresentante di Area Popolare al primo cittadino. «Verifichi se vi sono 13, al massimo 14, consiglieri comunali disposti a sottoscrivere un patto di fine consiliatura. Li cerchi senza preclusioni verso nessuno. Se li troverà e quindi se ci saranno i termini politici, potrà cercare di completare il mandato.
Altrimenti metta fine a questa agonia: ormai siamo di fronte a uno stillicidio.
Noi saremo disposti ad ascoltarla, ma se non ci saranno più le condizioni, deve trarre le conclusioni. Lo affermo in maniera disinteressata, poiché non ho alcun progetto di candidarmi a sindaco alle prossime consultazioni amministrative. Prolungare l’agonia politica non serve a niente e a nessuno. In questa situazione, nonostante i suoi sforzi e quelli di qualche assessore, non si riesce a produrre nulla di buono per la città».
Morgante ha poi giustificato l’astensione del suo gruppo al momento del voto sugli equilibri di Bilancio.
«Ho notato un uso “leggero” del fondo di riserva e il mancato accantonamento di una somma per far fronte all’ormai prossimo pagamento dei costi di un esproprio che fu eseguito numerosi anni fa» ha dichiarato Morgante, prendendo di fatto le distanze dal provvedimento poi licenziato dall’Amministrazione.
Il voto di astensione, preferito a quello contrario (pur possibile viste le premesse), lascia però aperta una porta per il futuro.
Non solo. La presenza in aula del gruppo di “Area Popolare” ha consentito all’Amministrazione di porre ai voti il provvedimento, poi approvato.