Nuovo affondo del consigliere Leo Girardi
«Per l’ennesima volta si presenta in aula in maniera irresponsabile: senza la minoranza, questa seduta non potrebbe svolgersi. Sindaco, si dimetta».
In apertura dei lavori, in una pregiudiziale, Leo Girardi, leader del gruppo che porta il suo stesso cognome, non ha lesinato stilettate taglienti all’indirizzo della maggioranza.
«Non ha più la maggioranza» le parole di Girardi. «Non ci proponete più sviolinate inaccettabili, come la giustificazione di assenze per motivi pseudo professionali: non ci crede più nessuno.
La realtà è un’altra. Per l’ennesima volta la maggioranza (o quel che resta di essa) si presenza in aula senza avere i numeri e contando, per poter licenziare qualche provvedimento, sulla presenza responsabile della minoranza. Senza di noi, questa seduta non si potrebbe svolgere».
Poi Girardi ha affondato la lama nella piaga.
«Lei è un sindaco illegittimo. Non ha più la maggioranza e, peraltro, si continua a presentare in aula anche senza un assessore. Già mancano i dirigenti, ora va avanti anche se gli assessori..
Non ha per giunta comunicato ufficialmente neppure il nome di chi ha assunto la gestione delle deleghe assessorili lasciate dalla dimissionaria Roberta Fistetto.
Sveli al Consiglio e alla città le ragioni per cui non nomina un altro assessore. Forse perché è tirato un po’ da una parte e un po’ dall’altra e non sa che pesci pigliare?
Perché non indica al Consiglio l’attuale composizione della maggioranza? Quali gruppi ne fanno parte?
Sindaco, prenda atto del marasma generale e si dimetta. Il suo indice di gradimento in città è ormai pari a zero».
La replica del sindaco Roberto Massafra non si è fatta attendere.
«Non ho alcuna voglia particolare di prolungare questa agonia» ha dichiarato in aula Massafra. «Se ci sono le condizioni per commissariare palazzo di Città, non sarebbe certamente a me che fareste un dispetto. Io continuo a metterci la faccia e l’impegno per cercare di contribuire a far crescere Manduria. Mi sono sempre appellato al buon senso dei consiglieri, soprattutto di coloro che facevano parte della coalizione che ha vinto le Comunali. Stiamo affrontando la quarta estate e a Manduria, quando si oltrepassa (raramente) la boa di metà consiliatura, emerge una sindrome da sfacelo.
Se il Consiglio dovesse ritenere conclusa questa esperienza, conoscete bene gli strumenti da utilizzare per andare tutti a casa. Coloro, però, che posseggono la volontà costruttiva, potranno inaugurare con me una nuova stagione politica».