La posizione dell’Amministrazione. La protesta in Consiglio di una delegazione di mamme e docenti del “Don Bosco”
«Quello di conservare a Manduria le sedi del Commissariato di Polizia e del Giudice di Pace è un impegno che ho assunto al momento del mio insediamento e che intendo onorare».
Roberto Massafra ritorna a parlare della nuova ubicazione della sede del Giudice di Pace. Nella seduta del Consiglio Comunale di venerdì ha concesso altri 15 giorni alle varie forze politiche per individuare una soluzione alternativa, ma percorribile, al piano terra del primo padiglione della scuola “Don Bosco”.
«Prospettandomi la soluzione, dovrete però indicarmi i tempi e i soldi necessari» ha affermato durante i lavori della seduta, alla quale hanno assistito una quarantina di genitori di alunni, che si oppongono alla scelta dei locali della scuola, sia perché, è la loro tesi, quelle aule servono per i laboratori, sia perché ci sarebbe promiscuità fra le attività giudiziarie e quelle scolastiche.
«Tutti sono bravi a parlare, tutti propongono una soluzione migliore, tutti hanno avuto modo di fare e non hanno fatto e alla fine il cerino acceso resta in mano al sindaco» è il commento di Massafra. «Di tale problema ho investito sin dal primo momento tutti gli assessori, quelli di prima e quelli di adesso, nonchè l’Ufficio Tecnico del Comune. Varie ipotesi sono state vagliate e tutte scartate, non da me, si badi bene, ma dai tecnici e dai politici, quei politici che adesso sostengono di avere la soluzione in tasca.
Tutte le soluzioni che vengono ancora una volta riproposte, anche quelle più fantasiose e improbabili, sono state prese in considerazione. Io non ne ho scartata nessuna, ma a farlo sono stati i tecnici. In particolare quella dei locali confiscati alla criminalità, che in prospettiva sarebbe la migliore, fu ritenuta improponibile dall’allora assessore ai Lavori Pubblici, Gregorio Curri, per gli alti costi e i tempi lunghi necessari per i lavori di adattamento».
Proprio a chi sostiene che esistono altre soluzioni alternative, Massafra concede due settimane di tempo.
«Ancora una volta voglio darvi credito» sono le parole del sindaco. «Entro Ferragosto mi si prospetti una soluzione che sia tecnicamente praticabile in tempi brevi e certi, nonchè a costi ragionevoli, e io l’accoglierò.
Ma se, com’è stato finora, verranno solo delle indicazioni generiche, demagogiche e irrealizzabili, proseguirò per l’unica strada che mi permetterà di tener fede all’impegno preso e che ha il sostegno della Prefettura e dell’Ufficio Scolastico Regionale, perchè non penalizza in alcun modo gli alunni e i docenti».